Ed è anche l’occasione per narrare quel che è successo dopo e toccarne con mano i frutti. L’Irpinia non si è fermata a quel 23 novembre. C’è da sempre una spinta di vitalità in questa terra che le ha permesso di ricominciare con l’entusiasmo della sua gente. E oggi quell’Irpinia “madre”, custode di un grande passato, è anche “contemporanea”: terra di cambiamento e di eccellenze; culla di natura, cultura, arte e turismo.
Irpinia Madre Contemporanea
“Irpinia Madre Contemporanea”. Tre parole che meglio non potrebbero sintetizzare il senso profondo che anima il progetto di questo festival culturale. Una terra, l’Irpinia, che è madre; con un importante passato artistico, culturale, naturale, rurale, che trasuda romanticismo e leggenda. Ma un passato sempre in movimento che senza soluzione di continuità diventa presente. Contemporaneo.
Otto paesi e borghi arroccati della provincia di Avellino, lontani dal caos, dalla fretta, dal rumore. Immersi nella natura, nel silenzio e carichi di fascino. Sono loro i protagonisti di “Irpinia Madre Contemporanea”, indicatori di percorsi da scoprire che si snodano tra arte, cinema, musica ed enogastronomia.
Il progetto, partito sabato 3 ottobre con un programma ricco di appuntamenti, arriverà fino al 27 gennaio 2016. Un convegno internazionale sulla figura del principe dei musici Carlo Gesualdo, la proiezione del docufilm su Ingrid Bergman “Viva Ingrid” di Alessandro Rossellini, i viaggi narrati, i gusti e i piatti di una volta a cura dell’architetto-critico gastronomico Fabrizio Mangoni, il “Sacro Sud” del Maestro Enzo Avitabile, la visione di Nicolangelo Gelormini di “Irpinia Madre” che ritrae le figure geniali di Caldo Gesualdo, Salvatore Ferragamo, Ettore Scola.