Nei giorni scorsi ha fatto discutere un post su facebook di un cittadino di Calabritto, con tanto di documenti allegati, in cui si accusava l’amministrazione comunale di rivolgersi ad attività lontane dal paese e non a quelle locali. Il tutto per lavori relativi agli automezzi di proprietà comunale.
La replica del sindaco Gelsomino Centanni: “In riferimento ad un post sgradevole pubblicato su Facebook, alcuni giorni fa, di un giovane di Calabritto riguardante lo scarso guadagno del padre, titolare di un’autofficina, occorrono da parte mia delle delucidazioni in merito alla questione. Da premettere che questo Ente tende sempre a privilegiare il lavoro di artigiani locali, escluso quei casi in cui la normativa prevede l’obbligo della revisione e del collaudo dei mezzi comunali (autocarro per la raccolta rifiuti e dei due scuolabus) nei soli centri autorizzati, o servirsi di elettrauti, non presenti sul territorio comunale.
Dal 2016 ad oggi, le liquidazioni a favore dell’Autofficina (..) sono state di euro 11.025,97 e tenendo presente il numero esiguo dei nostri automezzi, il guadagno della sopracitata autofficina non è da poco. Per la trasparenza degli atti, chiunque cittadino può consultare gli atti completi presso gli Uffici preposti del Comune oltre che sull’albo pretorio on line. Le polemiche non servono a nulla, risultano essere solo uno strumento di confusione e allontanamento da obiettivi importanti e più seri.
Da padre ma anche da docente e Sindaco di questa Comunità, mi preme fare una riflessione importante sull’uso sconsiderato dei social network come Facebook. Il mio vuole essere soprattutto un monito a quei padri e a quelle madri di famiglia che anziché condannare il linguaggio maleducato, i commenti gravi e irriguardosi nei confronti di chiunque, istituzioni comprese, preferiscono condividerne i modi e gli insulti con i “like”. E’ questo un fenomeno vergognoso che non fa altro che inasprire i rapporti fra le persone della nostra Comunità, che porta a divisioni interne e soprattutto alla decrescita culturale. Pertanto, invito tutti a ristabilire i confini della buona educazione che a volte vengono superati con una eccessiva libertà sui social, anche per evitare spiacevoli conseguenze da chi viene leso nella propria integrità morale“.