“L’accordo di programma quadro con la Puglia va firmato subito. Prima che entri in funzione la Pavoncelli Bis, altrimenti l’Irpinia corre un grandissimo rischio sull’acqua“. E’ l’appello del geologo Sabino Aquino da Montella, convegno su acqua e fiumi. Un ultimatum rivolto alle regioni. La nuova galleria idrica è infatti quasi pronta, dalla prossima estate porterà acqua più facilmente da Caposele alle condotte di Acquedotto Pugliese. “Prima che ciò accada – per Aquino – bisogna insistere per un accordo equilibrato. Anche il Ministero dell’Ambiente lo scrive in un parere e noi non possiamo rincorrere la società di Bari pregandola ogni volta di concederci qualche litro in più“, ha proseguito.
La sala di Montella non è casuale. La cittadina ha sofferto e sta soffrendo più di tutti i comuni irpini il calo delle sorgenti e la conseguente chiusura dei rubinetti. Ma per il geologo il problema non si risolve aspettando che le stesse sorgenti tornino ai livelli ottimali. Fa un lungo elenco delle criticità ambientali di tutta la provincia. La particolare condizione climatica ha portato alla siccità, ma la mano dell’uomo ha inciso negativamente sul sistema generale. Ma se non tutto si può fare nel breve termine, compreso il rifacimento delle reti colabrodo, di sicuro si può e si deve trattare con la Puglia. Questa la posizione che suona come una profezia, espressa davanti al vicegovernatore Fulvio Bonavitacola. “C’è sicuramente un problema di equità e un problema di giustizia – ha affermato il vice di De Luca sul rapporto Irpinia-Puglia -. “Noi non stiamo proponendo di sottrarre risorsa all’Acquedotto Pugliese. Stiamo proponendo di sostituire l’origine. Ora che Bari può utilizzare il potabilizzatore di Conza della Campania, che consente un incremento di approvvigionamento idrico dalla diga verso la Puglia, dovremmo poter usufruire meglio delle sorgenti di Cassano”.
Peccato che a Montella non ci fosse nessuno da Bari e dintorni, nonostante i nomi presenti nelle locandine del convegno. Seccato il primo cittadino di Montella, Ferruccio Capone. “Prima mi avevano dato la disponibilità a partecipare. Poi da Acquedotto Pugliese mi hanno fatto sapere di non poter partecipare ad assemblee pubbliche. Vogliono solo tavoli tecnici“. Posizione in parte condivisibile quella pugliese. Ma il confronto pubblico non guasterebbe. Anche Bari subisce gli effetti della siccità, ma i blackout della provincia di Avellino stanno diventando qualcosa di drammaticamente unico. “So che i governatori De Luca ed Emiliano si sono parlati dopo le incomprensioni di Caposele – dice il presidente Alto Calore, Lello De Stefano -. Tuttavia qui le reti vanno rifatte a prescindere dagli accordi”.