IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

Si inaugura giovedì 24 marzo ore 18:30 presso la Casina del Principe di Avellino, la mostra “Ritratti Bestiali” dell’artista peruviano Carlos Atoche. L’evento rappresenta il primo appuntamento della rassegna “Cromie”, una vetrina per giovani artisti il cui obiettivo è dare la possibilità di esporre i propri lavori, spiegarne la poetica, coinvolgere e far avvicinare all’arte contemporanea un pubblico più ampio.

La mostra è a cura di Francesca Brini e Antonio Sena, dal 24 marzo fino al 9 aprile. L’ingresso è libero.

Carlos Atoche nasce a Lima (Perù) nel 1984. Sin da giovanissimo si interessa alla pittura e all’incisione. Dopo aver frequentato l’Accademia de Bellas Artes di Lima si trasferisce a Roma diplomandosi in pittura all’Accademia di Belle Arti. Affascinato dalla street-art, ha dedicato gli ultimi cinque anni alla realizzazione di murales nelle città di Roma, Berlino e Lima, affermandosi sulla scena a livello internazionale.

Atoche ama pensare che l’artista sia come uno sciamano: nelle culture precolombiane questa figura possiede la facoltà innata di ricongiungere il mondo spirituale a quello materiale per placare le sofferenze dell’uomo. La sua mostra personale, dal titolo “Ritratti Bestiali”, raggruppa una serie di tele dipinte ad olio, tecnica molto amata dall’artista. Grandi dipinti dal carattere ironico seguono l’iconografia e l’iconologia dei ritratti rinascimentali rivelando, nella scelta cromatica e nel tratto morbido e generoso, l’origine sudamericana dell’artista.

L’allestimento – curato da Antonio Sena e Francesca Brini, con la collaborazione di Emanuela Robustelli – darà l’opportunità di conoscere da vicino la poetica di Carlos e il suo immaginario interiore e sarà una occasione per sostenere la ricerca dell’artista. Durante tutte le mostre della rassegna Cromie saranno programmate attività collaterali quali letture, performance artistiche, concerti e tanto altro ancora. Una serie di appuntamenti da non perdere che appagano lo sguardo e arricchiscono l’animo del pubblico attraverso il legame tra territorio, comunità, artista e luogo dell’esposizione.