Il distretto turistico Alta Irpinia e il Progetto Pilota Alta Irpinia non sono la stessa cosa, sebbene i comuni coinvolti siano gli stessi e i percorsi si sovrappongano. Una precisazione necessaria perché il rischio di fare confusione esiste ed è grande. Fatta quindi la premessa, proviamo a ragionare per un momento tenendo i due piani distinti.
E’ innegabile che ci troviamo di fronte a una novità assolutamente interessante per questa area della provincia irpina: il riconoscimento ufficiale da parte del ministero per i Beni Culturali e il Turismo dell’esistenza di un territorio complesso ed eterogeneo che però, alla luce di un patrimonio naturale e architettonico non ancora del tutto messo a sistema, decide di scommettere su una precisa vocazione: quella appunto turistica. Incassato quindi il decreto a firma Dario Franceschini, per l’Alta Irpinia ora si entra nel vivo della “sfida” turismo. “Il distretto – ha spiegato questa mattina a Bisaccia Domenico Liotto, referente sulle Aree interne della Regione Campania – è una zona a burocrazia attenuata. Uno strumento nuovo sul quale si sta ancora ragionando a livello nazionale per stabilire concretamente i benefici, le agevolazioni e i meccanismi da mettere a disposizione delle imprese sui diversi territori”. Sbagliato pensare di conoscere già oggi il dettaglio degli effetti sul piano fiscale e burocratico dei distretti, ma di sicuro consentiranno maggiore fluidità nelle procedure amministrative e probabilmente iter accelerati per l’accesso a risorse locali, regionali ed europee così come a quelle bancarie. Il compito dei sindaci è quindi quello di “mettere insieme le risorse – ha spiegato Liotto – per dare sostanza al distretto turistico indipendentemente dall’Accordo di programma del Progetto Pilota. Per far diventare l’Alta Irpinia un sistema museale e un itinerario culturale permanente in Campania”. Nei prossimi giorni quindi i primi cittadini dovranno comunicare, attraverso la compilazione di schede interventi predisposte da Formez e Regione Campania, tutte le informazioni utili a una mappatura dei beni culturali e architettonici dei 25 comuni. “Ci sono risorse importanti – ha aggiunto Pierpaolo Gaudiano di Invitalia – ma mancano modelli gestionali e connessioni tra il territorio e chi lo fruisce”.
IL PROGETTO PILOTA
La sperimentazione partita più di un anno fa con la nascita della Comunità Alta Irpinia è arrivata ormai a una fase cruciale. Entro la fine di agosto dovrà essere redatto e pronto il documento sulla Strategia di Area. Entro dicembre, salvo accelerazioni, si dovrà sottoscrivere l’Accordo di Programma Quadro. Sono due scadenze ribadite venerdì mattina nel castello di Bisaccia dai referenti di Invitalia, che assisteranno in questa fase i 25 sindaci dell’area pilota. La sperimentazione nasce per riorganizzare sul territorio tre servizi: sanità, mobilità e scuola. Sui primi due ambiti si procede abbastanza celermente. Ma ogni tipo di idea si dovrà scontrare con i piani regionali. Come abbiamo sempre detto, il Progetto Pilota non prevede deroghe né istituisce “isole felici” sul fronte sanitario. Discorso simile sui trasporti, dove alla fine ogni topo di ragionamento si scontra con i calcoli ragionieristici. Sulla scuola i primi cittadini ancora non sono arrivati a una proposta efficace e unitaria, per cui le prossime settimane saranno fondamentali. “Manca ancora l’organizzazione dei servizi – ha comunicato il presidente della Comunità Alta Irpinia Ciriaco De Mita – Sul sanitario siamo molto vicini all’obiettivo; sulla scuola, se è vero che non si può prescindere dalla presenza in ogni comune di quella dell’obbligo, è necessario fare un ragionamento serio sugli istituti professionali che oggi non trasferiscono cultura e non preparano al mondo del lavoro. Sulla mobilità invece – ha precisato – essa contempla sia le strade che i trasporti. Dovremmo ragionare assieme alla Regione su un disegno di riordino delle strade tenendo conto che, se queste sono sono collegate ad aree industriali, abbiamo la possibilità di accedere a fondi che altrimenti la sperimentazione non prevede”. Rendere più efficienti i servizi significa migliorare la qualità della vita e creare condizioni favorevoli alla permanenza in Alta Irpinia delle persone, mettendo un freno allo spopolamento e innescando un processo virtuoso grazie al quale il territorio diventa più appetibile per le imprese e le imprese investendo rafforzano il sistema economico locale sollecitando nuovi servizi e crescita demografica.
E’ nell’innesco di questa dinamica virtuosa che Progetto Pilota e distretto turistico vanno a sovrapporsi. “L’ossessione a innovare non deve opprimervi – ha chiarito ai sindaci Gaudiano – Il distretto turistico e la rete dei beni culturali sono uno strumento che viene calato all’interno del processo organizzativo Progetto Pilota”.