E’ un progetto che vede coinvolti i mondi della scuola e dell’agricoltura, del sociale e della cultura. Si chiama Remo-Isar. Agricoltura sociale che rientra nel Psr, presentato a Sant’Angelo dei Lombardi e a Calitri in due tappe distinte ma unite dalla stessa filosofia e dagli stessi obiettivi. E’ anche l’avvio delle attività per il Gal Cilsi dopo la tumultuosa stagione della riorganizzazione dei gruppi di azione locale. A spiegare il progetto il coordinatore Mario Salzarulo: “Presentato come iniziativa del parco letterario Francesco De Sanctis perché unisce i mondi della terra e della cultura, con uno sguardo all’innovazione. Fattorie sociali, filiere del vino e dell’ortofrutta. E in più, come specificato nelle linee guida delle misure regionali, commercio e promozione”.
C’è una rete di partner, dalla cooperativa La Piramide ad agriturismo di Calitri e Castelfranci. Un’azienda vitivinicola di Montemarano, quella di Enza Saldutti. Una scuola, il Maffucci di Calitri. Il centro “Crea” di Caserta. Unione di pubblico e privato per pensdare a nuove produzioni eno-gastronomiche con il lavoro di soggetti svantaggiati. Nuove produzioni ma sempre legate al recupero di cibi ed ingredienti tradizionali. Antonella Di Paolo, della Piramide, ha infatti specificato: “L’agricoltura aiuta la vita, ha il potere di accogliere e includere. E molte aziende agricole hanno l’esigenza di diversificare le attività”. In sala anche il presidente regionale di Confcooperative, Antonio Borea. Di Mediterraneo Sociale, Salvatore Esposito. Il sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi Marco Marandino col consigliere delegato Michele Policano. La presidente della Fondazione Officina Solidale, Rosanna Repole. E ancora il consigliere regionale Francesco Todisco, che sui social commentra così la due-giorni tra Sant’Angelo e Calitri. “Due giorni molto intensi, fra Sant’Angelo dei Lombardi e Calitri, parlando di agricoltura sociale, formazione e cultura. Un ringraziamento a tutti gli amministratori che hanno voluto coinvolgermi perché mi hanno fatto conoscere una rete di competenze, di associazioni, di pensieri, di buone pratiche. In rete che può diventare un pensiero di riscatto per le nostre aree interne”.