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Alta Irpinia, Gambacorta: ‘Profondo rosso, basta filosofeggiare’

“Non basta costruire strade per far restare i giovani in Alta Irpinia”. Domenico Gambacorta, ex presidente della Provincia di Avellino e da due mesi consigliere per le aree interne della ministra per il Sud Mara Carfagna, è chiaro. L’ex sindaco di Ariano interviene alla presentazione dei risultati di due anni di studio sul patrimonio forestale dell’area, portato avanti da Fondazione Montagne Italia e Crea. Incontro dai contenuti tecnici dove le parole dal taglio più politico le pronuncia proprio l’esponente di Forza Italia.

“La mappatura delle aree interne 2020 dice che la situazione è peggiorata in questi sei anni. Non solo per il numero di comuni individuati come periferici e ultraperiferici, ma per l’aumento notevole del numero di abitanti che vive in quelle zone. Sono oltre 4 milioni e mezzo, erano 3,8 nel 2014. Considerando che la definizione di area interna si basa su alcuni parametri come la distanza da stazioni, la presenza di scuole superiori e ospedali Dea di I livello, questo significa che c’è stata una polarizzazione dei servizi in Italia. Segno che non tutto potesse essere arginato dalla sola Snai, dice Gambacorta alle fasce tricolori riunite nella sede della Comunità montana.

“A ciò si aggiunge la situazione straordinaria della provincia di Avellino, che ormai è provincia rossa e si confronta con realtà interne della Calabria e della Sicilia. Cosa mai accaduta. Il dato preoccupante è quello che vede il 18% dei laureati emigrare negli ultimi anni”, aggiunge il consigliere per la Snai. La sfida, lascia intendere, è quindi quella di intercettare quanti più fondi possibili del Pnrr.

“Oltre ai 300 milioni complementari per strade delle aree interne, è previsto il fondo per l’innovazione. Interessante perché riguarda centri di ricerca da creare o già esistenti, come il Cima di Sant’Angelo dei Lombardi. Sono solo 12 i centri di tutto il Mezzogiorno che saranno finanziati e dobbiamo perciò essere competitivi  – ammonisce -. Sono stati anche sbloccati i dottorati comunali che potrebbero tenere altri giovani sul posto a fare ricerca. Non bastano le strade per far restare più i giovani. Sia chiaro! Il Pnrr deve servire a correre di più e a non filosofeggiare come spesso si è fatto”. 

Il sindaco di Calitri Michele Di Maio, padrone di casa, parla a nome di tutti gli amministratori dei 25 Comuni. “Dobbiamo accelerare, è vero, e la firma della convenzione che abbiamo deliberato lo scorso 18 giugno serve proprio a questo. Per la prima ci mettiamo insieme per fare qualcosa sul nostro patrimonio montano, ma pure per cogliere le opportunità del Pnrr”. 

In apertura erano intervenuti i presidenti delle due Comunità montane coinvolte nel Progetto pilota Alta Irpinia e di conseguenza nel percorso della agenzia forestale. Per il numero uno della Terminio-Cervialto Gelsomino Centanni, sicuramente le Comunità montane dovranno avere un ruolo nella futura azienda forestale, innanzitutto per la salvaguardia del territorio. Per il collega Marcello Arminio, alla guida della Alta Irpinia, “i sindaci hanno lavorato tantissimo in questi anni. Ora c’è la necessità della sintesi, consapevoli che resta un problema enorme sulla sanità e consapevoli che il turismo non decolla”.

Forestazione in Alta Irpinia, i dettagli del piano

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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