Dieci chilometri e mezzo di cammino, dalla fontana Gavitoni nel territorio di Lioni alla fontana Marcantuono a ridotto dell’area industriale di Nusco, per poi proseguire in auto o a piedi per altri otto chilometri fino alla suggestiva Abbazia del Goleto. E’ il cammino di Guglielmo, sulle orme del monaco di Vercelli diventato poi patrono dell’Irpinia.
“Nona edizione di un evento che si basa su volontariato”, ricorda il console del Touring Club Angelo Verderosa in apertura di giornata. Si parte da quota mille metri sul livello del mare e si arriva a quota 780 metri. Il primo tratto in salita (km 1,500) è tutto su asfalto, il resto in discesa su una strada sterrata. Lo scenario tutt’intorno è quello del parco dei Monti Picentini. Cammino di Guglielmo perché il santo attraversò questi monti per fondare il complesso monastico del Goleto.
“Possa essere un cammino che, oltre a riscoprire la bellezza, fa crescere interiormente e creare nuove relazioni”, dice il parroco di Lioni e responsabile dei beni culturali della Diocesi, don Tarcisio Gambalonga. La partenza è dalla stazione ferroviaria di Lioni. “Oggi ci sarebbe dovuto essere anche il treno turistico Avellino-Rocchetta, ma il covid ci ha bloccati – sottolinea la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio -. Speriamo di poterlo recuperare in un’altra fase storica. Recupero della mobilità dolce e sentieristica sono due cose sulle quali come Regione Campania stiamo investendo”.
La giornata infatti doveva far parte di un weekend di rilievo nazionale per l’Alta Irpinia organizzato dal Touring Club. “Questo è un ripiego – ammette a malincuore il console nazionale Giovanni Pandolfo -, un anno fa nessuno di noi poteva immaginare ciò che è avvenuto. Però siamo felici perché questa è tra le primissime iniziative del Touring in Campania dopo il lockdown”. E al periodo di isolamento vissuto da tutti rivolgono un pensiero la presidente della Pro Loco Lioni, Maria Antonietta Ruggiero, e l’assessore alla cultura Anna D’Amelio. “Ripartiamo da qui – dice la prima – in attesa di ripubblicare la mappa cartografica dei sentieri di Lioni”. “La bellezza di questa edizione è la possibilità di poter condividere, ha un alto valore simbolico. Non bisogna andare per forza lontano per trovare risposte”, conclude la seconda.