Se i sindaci avessero il potere di orientare facilmente i propri elettori, la sfida elettorale nel collegio arianese-altirpino sarebbe bella che chiusa. Pd e demitiani darebbero la vittoria al centrosinistra portando alla Camera il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro e il deputato uscente Giuseppe De Mita. Se invece così non fosse, le cose si farebbero complicate per un centrosinistra che governa direttamente o indirettamente in almeno 20 comuni su 25 del territorio altirpino. Ma intanto emergono scelte e dinamiche in grado di rendere tutto molto incerto.
Partiamo da Sant’Andrea di Conza. Il primo cittadino Pompeo D’Angola è nella platea dell’hotel De La Ville di Avellino ad ascoltare Luigi Di Maio. Una casualità? Per curiosità? Non esattamente, perché da tempo l’avvocato è in contatto, seppur amichevole, con il mondo pentastellato. Sempre da Sant’Andrea arriva la candidata di Potere al Popolo, Elisena Iannuzzelli. Che sembra incassare il sostegno del mondo dell’associazionismo ambientalista.
Nella vicina Conza della Campania il Comune è commissariato. E di sicuro non è una condizione favorevole per il centrosinistra dopo lo scontro in Giunta che portò alle dimissioni dell’ex sindaco Vito Cappiello. In realtà come queste la sfiducia dei cittadini potrebbe facilmente, e parliamo sempre in teoria, portare a un voto di protesta.
Il mondo di Forza Italia è un misto di voglia di rivalsa e scoramento. Il sindaco di Montella, Ferruccio Capone, era presente e attivo a Guardia Lombardi alla presentazione della candidata Carmela Grasso. Però non c’era Giuseppe Fiorillo di Rocca San Felice, paese da anni in mano agli azzurri. Forse Cosimo Sibilia pensava proprio a Fiorillo quando ha detto “mi aspettavo qualche sindaco in più”. Montella è il centro più popoloso dell’Alta Irpinia ma pare francamente difficile una netta affermazione di un soggetto a scapito dell’altro. Ricordiamo che alle ultime elezioni comunali furono ben 5 le liste in campo. Tutte facenti capo a partiti (la vincente di centrodestra, l’altra vicina all’Udc, una al Pd, le altre a Sel e al Psi. E ricordiamo che Fratelli d’Italia aspettava un riconoscimento in lista. Lo scenario è ideale per prevedere un voto abbastanza frammentato.
Se i piccoli comuni sono saldamente in mano a sindaci Pd o demitiani (poi occorrerà sempre vedere la risposta degli elettori) la partita tra Giuseppe De Mita, Generoso Maraia e Carmela Grasso (i tre favoriti dai sondaggi) potrebbe risultare decisiva nei principali paesi per numero di abitanti dopo Montella. Si tratta di Lioni, Calitri, Sant’Angelo dei Lombardi. In linea teorica a Lioni è scontato un en-plein o quasi per il centrosinistra. Ma guai a basarsi sulle ultime elezioni amministrative! Nel 2016 c’erano solo due liste, entrambe di provenienza Pd che hanno raccolto i consensi di tutti. Solo che quando si vota per Montecitorio e Palazzo Madama le cose cambiano. Il centrodestra, inteso come orientamento, è sempre esistito a Lioni dall’entrata in campo di Silvio Berlusconi. La consigliera di opposizione Antonietta Gialanella è candidata nel proporzionale per il centrodestra (Noi con l’Italia). E intanto bisognerà capire pure come verranno accolti i 5stelle che a Lioni non hanno ancora messo piede.
Calitri? Il sindaco Michele Di Maio, pur non essendo iscritto al Pd, risulta vicino all’area del sottosegretario Del Basso De Caro. E’ stato in pole per una candidatura in Liberi e Uguali. Però a Calitri il contesto è particolare. Poco politicizzato dopo la scomparsa dei demitiani dall’amministrazione. In generale poco decifrabile: di sicuro tali dinamiche non favoriscono un’urna orientata da amministratori presenti o passati.
A Sant’Angelo dei Lombardi l’amministrazione è caratterizzata dalla vicinanza a De Caro e dal rapporto non esattamente idilliaco col mondo demitiano. Solo che se voti uno, il Pd, favorisci pure l’altro. E l’altro è Giuseppe De Mita. Allora, ribadiamo sempre in linea teorica, non è impossibile pensare a un’urna contenente voti Pd (anche quelli dei dameliani) e di Civica Popolare (in questi anni fuori dall’amministrazione). Entrambi riporterebbero il deputato a Roma. Magari può essere un modo per contarsi in vista delle prossime amministrative. Tutto facile? Non proprio. Angelo Verderosa è uno dei referenti altirpini dei Cinque Stelle. E adesso il Movimento appare decisamente più in salute rispetto a 5 anni fa, quando l’architetto costruì la lista per le comunali. Come a Lioni, Sant’Angelo attende ancora i primi candidati sul proprio territorio. Forse dalle presenze e dall’aria che tira si potrà capire qualcosa in più. Un po’ come a Caposele. Anche nel paese delle sorgenti ci si prepara al rinnovo in Municipio e dove domenica 25 febbraio pentastellati hanno previsto il Sele Day, forti anche di un radicamento in paese.
Insomma, il ruolo degli amministratori in campagna elettorale potrebbe essere poco decisivo in molte realtà. E il centrosinistra, in un clima simile, non ha molto da guadagnarci.