“Dopo l’incontro in provincia complicato, a tratti duro e difficile da definire nella prospettiva, ci si era lasciati con una sorta di impegno comune, per valutare anche diverse ipotesi ma che avrebbero comunque dovuto garantire l’avviso comune di preservare l’acqua e la sua gestione pubblica”. Così in una nota il Segretario Generale della Uil Avellino Benevento Luigi Simeone.
“Già al tavolo avevamo espresso il nostro dissenso – continua Simeone – per la strumentale dicotomia tra le asserzioni di garanzia dell’acqua quale bene comune e pubblico, dai comportamenti consequenziali per far ciò che questo si realizzi e si preservi. Le sorti dell’acqua in Irpinia devono essere svincolate dalla lotta politica e dai destini dei singoli, abbiamo più volte sostenuto che l’ACS da sola non ce la può fare, lo stato in cui versa, per responsabilità che già i cittadini hanno assegnato alla politica che ne è stata e ne è responsabile, richiede meno protagonismo individuale e maggiore coesione istituzionale. Non sembra che alle parole di “affidamento” di lunedì siano seguite coerenti iniziative, c’è forte preoccupazione e rabbia tra i lavoratori e i cittadini che non possono pagare sempre e comunque le pene della politica, si faccia chiarezza su condizioni e richieste che non possono sembrare una sorta di ricatto, solo se tracciano strade certe e sostenute per il destino della risorsa e dei singoli comuni che rischiano di essere travolti da un bene che devono garantire, che la natura gli ha donato ma che ne sta segnando il destino. Se l’acqua è per tutti un bene comune, anche i singoli convincimenti e le storie personali valgono meno, e se non ci saranno azioni positive in tale direzione dovremo ripensare anche al sistema di confronto che nonostante le buone intenzioni della Provincia rischierebbe di essere effimero se non inconsapevolmente colpevole della realizzazione di malcelati disegni di svendita e dismissione”, conclude Simeone.