Le polemiche sui costi e i danni al paesaggio connessi alla Lioni-Grottaminarda sono lontani anni luce dalla discussione che martedì pomeriggio al Goleto ha visto confrontarsi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio con sindaci, parlamentari e autorità varie. Tutti concordi nel sostenere la strategicità dell’arteria stradale che da oltre tre decenni attendono i territori dell’Alta Irpinia e dell’Ufita. Un successo, la ripresa dei lavori negli ultimi anni coincisi con i governi Renzi e Gentiloni, che tutti hanno rivendicato.
“E’ un’opera che assieme all’Alta Velocità Napoli-Bari cambierà la storia di questi territori – ha dichiarato Delrio – La Napoli-Bari non è più una promessa: tutti i lotti sono finanziati, la stazione che abbiamo inaugurato ad Afragola cambierà tutto (leggi qui). I governi Renzi e Gentiloni hanno spinto sulla rete ferroviaria e pure sulla Lioni-Grottaminarda. Per completarle, naturalmente, ma anche per generare fiducia”.
Presente anche il commissario Filippo D’Ambrosio impegnato proprio sulla Lioni-Grottaminarda. “E’ soltanto uno dei 72 progetti affidati a me nel 2003 – ha spiegato – La delega riguardava molti progetti pensati nel post terremoto”. Settantuno dei quei progetti sono stati sostanzialmente terminati. “Questo mi dà fiducia – ha puntualizzato – ma la Lioni-Grotta non rappresenta affatto una incompiuta come spesso sostiene qualcuno. Il primo finanziamento è del 2013. Se penso allo stato attuale, più veloci di così non si poteva andare”.
Immancabile il passaggio sulle polemiche degli ultimi mesi con gli ambientalisti sul piede di guerra per i timori dovuti alla vicinanza della strada alla Mefite a Rocca San Felice. Per D’Ambrosio il rispetto dell’ambiente viene prima di ogni altra cosa. “Ma l’opera ha passato tutti i pareri possibili: dal punto di vista progettuale siamo assolutamente tranquilli. Poi se dovessero emergere criticità nella fase esecutiva si faranno le valutazioni del caso”.
In Abbazia tutti gli amministratori interessati direttamente o meno dalla strada: Rosanna Repole, padrona di casa; Stefano Farina per Teora e Pasquale Farina per Caposele; Angelo Cobino per Grottaminarda, Stefania Di Cicilia per Villamaina, Giuseppe Fiorillo per Rocca San Felice; Beniamino Palmieri, sindaco uscente a Montemarano; il collega di Montella, Ferruccio Capone; Michele Di Maio di Calitri, Antonio Di Conza di Lacedonia, Giuseppe Guglielmo di Andretta; Luigi D’Angelis di Cairano e il consigliere provinciale Vito Farese. Ai sindaci si è rivolto D’Ambrosio parlando degli aspetti burocratici: “Ci sono una serie di contratti anche con i Comuni che devono essere studiati e valutati. Ma né io né i sindaci abbiamo intenzione di perdere soldi e tempo”.
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