D’accordo, ci sono le elezioni regionali e la lotta per le amministrative è interessante come un preliminare di Europa League tipo Aberdeen-Groningen rispetto a una Barcellona-Bayern Monaco. Solo otto comuni al voto, lontani l’uno dall’altro. Dalla Valle Caudina all’Alta Irpinia. E la partita delle amministrative 2015 non è neanche Fiorentina-Siviglia perché i paesi al voto sono pure piuttosto piccoli. Tuttavia, almeno in Alta Irpinia, le elezioni in due comuni possono smuovere le acque ed ampliare l’influenza demitiana nell’area. E questo ci sembra un fenomeno interessante. Conquistando Calitri e Andretta, della cosiddetta Irpinia d’Oriente, i centristi proseguirebbero in una scalata che fino ad oggi è stata inarrestabile. E con un Pd che sembra in crisi di risultati. Crisi nera.
La scalata parte da lontano. Già nel 2013 i demitiani tolgono al Pd una bandierina importante. Bagnoli Irpino passa infatti dal democratico Aniello Chieffo (non certo il Parma di quest’anno) a Filippo Nigro (uomo di partito, di un partito chiamato Udc). E d’accordo, un Comune non vuol dire niente. Ma intanto la macchina demitiana trova i “3 punti” nella città del tartufo e nello stesso anno conferma la leadership a Caposele e Cairano. Il Pd vince a Sant’Angelo dei Lombardi con Rosanna Repole, ma nulla toglie al Principato di Nusco rispetto alla precedente amministrazione. A Conza è riconferma Pd. Ma il meglio deve ancora venire.
Nel 2014 si vota a Nusco e qui, d’accordo, tutto è scontato perché Ciriaco De Mita è in versione Robben-Mandžukić ma pure Neuer… e asfalta gli avversari.
La partita non era scontata a Bisaccia, dove l’Udc porta alla vittoria Marcello Arminio contro Salvatore Frullone (del Pd). Anche a Bisaccia, come per Bagnoli l’anno prima, si parla di vicende locali. Di un voto non politico. Ma intanto l’Udc prende e porta a casa. E con gol in trasferta, che vale sempre doppio. Contemporaneamente un altro sindaco Pd, l’uscente Arcangelo Lodise, perde malamente il comune di Torella dei Lombardi a beneficio di una formazione civica guidata da Michele Mancuso. Pure a Torella l’Udc ringrazia e sorride, perché i nuovi sembrano quantomeno autonomi. E comunque non del Pd. Nello stesso anno c’è il clamoroso autogol ad Andretta, ad opera di un sindaco Pd. Angelantonio Caruso vuole ripresentarsi ma la documentazione è incompleta. Lui protesta, dice che la commissione elettorale è stata troppo rigida. Ma rigore è quando arbitro fischia. E dunque il Pd non riesce a riprendersi neanche il paesello dopo 5 anni di buona amministrazione. Tutto rinviato causa commissariamento.
Sorvoliamo parzialmente sull’autogol di Montella (3 liste del centrosinistra) perché qui tra Pd e Udc la spunta Ferruccio Capone (Forza Italia). Che per carità non è affatto la Danimarca outsider vincitrice degli Europei del 1992. E neanche la Grecia del miracolo 2004. Ma, almeno per un Pd competitivo con qualche acquisto al mercato di gennaio, era un avversario teoricamente alla portata.
Prima di passare alle elezioni 2015 vale la pena ricordare che intanto Ciriaco De Mita è diventato presidente della Città Alta Irpinia (per i non addetti ai lavori è quella cosa chiamata pure Progetto Pilota che dovrebbe portare sviluppo con parecchi soldi in un’area indicata come economicamente e socialmente depressa). Sicuramente De Mita guida la squadra grazie al consenso di tantissimi sindaci centristi o comunque moderati. Evidentemente anche grazie a un patto di non belligeranza con due sindaci Pd (Rizzi e Farina di Lacedonia e Teora) e con un altro riconducibile a Sel (D’Angola).
31 maggio 2015. Si vota ad Andretta dunque. I centristi hanno già bell’e pronto il candidato, persona di esperienza come Giuseppe Guglielmo, ex sindaco ed ex capogruppo di opposizione. Un veterano, una specie di Bastian Schweinsteiger ma coi capelli scuri.
Il centrosinistra (e il Pd) no. Il candidato non è ancora pronto a cinque giorni dalla presentazione delle liste (quelli del Pd e dintorni hanno avuto un anno di tempo per organizzarsi). Non si può mai sapere, magari il Pd pesca il jolly e vince in scioltezza. Ma la preparazione è ad oggi incompleta in vista del preliminare. A Calitri va un po’ meglio in casa dem, perché il Pd corre con una lista ben delineata e con Sel all’interno.
Va un po’ meglio, ma per il momento è come vincere 1-0 in casa all’andata contro il Bayern. In altre parole, se l’Udc non rompe con gli altri moderati (e sottolineiamo “se”) saranno dolori all’Allianz Arena. E intanto i quattro del Pd che quest’anno hanno mandato a casa in anticipo un sindaco Udc sarebbero fuori squadra. In tribuna!