IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

Avevano esultato in molti alla notizia dei 600 posti di lavoro a Napoli offerti dalla Apple. Giorni di dibattiti sul rilancio del Sud, una volta tanto positivi. E il consueto entusiasmo partenopeo con tanto di pizza-Apple e altra roba del genere. I ragazzi poi erano al settimo cielo. Ingegneri informatici soprattutto. Nelle università e, perché no?, anche nelle altre province della Campania.

E invece il sogno della mela sta lentamente ma inesorabilmente svanendo. A inizio settimana molti siti internet avevano iniziato a far circolare i primi dubbi. Ieri ci ha pensato il Corriere della Sera, con un articolo a firma di Massimo Sideri, a far luce sulla vicenda. Un esito che, se confermato, sarebbe una sconfitta non soltanto per Napoli e la Campania. Già, anche l’informazione in generale ne uscirebbe malmessa. E naturalmente sarebbe una figura non certo esaltante per il premier. Si aspettano i chiarimenti.

Intanto si parla di malinteso, amplificato dai social e dalla velocità di circolazione dei contenuti. Oppure, come giustamente fa notare Sideri, dovuto anche all’estrema sinteticità della comunicazione (tweet in testa). Fatto sta, per arrivare alla questione, che ci sarebbero solo 600 posti per studenti selezionati. E forse pure a pagamento. I ragazzi potrebbero seguire nella struttura di una società partner (non direttamente della Apple dunque) corsi di sviluppo sul sistema operativo IOS. Senza garanzie di inserimento lavorativo ovviamente…