Il centro servizi Asi dell’area industriale di Nusco-Lioni (nelle foto) potrebbe avere finalmente una sua utilità. Il consiglio di amministrazione del Consorzio per lo sviluppo industriale sta infatti deliberando in queste ore la concessione in comodato d’uso della struttura al Comune di Lioni per la realizzazione, in quello spazio, di un progetto di Irpinia factory.
L’edificio, moderno nell’aspetto ma abbandonato, è stato costruito diversi anni fa. Doveva essere appunto un luogo di servizi per l’area industriale e i suoi frequentatori: si parlava di sportelli bancari e postali, ambulatorio, baby parking e ristorante. Ma le fabbriche in contrada Fiorentine di anno in anno sono andate diminuendo, gli operai impegnati nei turni di lavoro anche e la crisi ha colpito duramente il mondo dell’impresa. Il risultato è stato che quella struttura non è mai partita. Ennesima piccola, o grande a seconda dei punti di vista, cattedrale nel deserto industriale di un’Alta Irpinia dolente. Nel 2013 venne usata non a caso quale luogo di raccolta delle doglianze rubricate alla voce “vertenza Irpinia”: con i sindaci in testa gli studenti, ci si diede appuntamento lì per una tre giorni per parlare di chiusure di aziende (era recente in quella fase la crisi della ex Almec, poi diventata Sirpress) e di tagli ai servizi quali ospedali e tribunali.
Incassato l’ok dell’ente guidato da Vincenzo Sirignano, che nel nuovo corso Asi ha avviato una politica di dismissione o di cessione di immobili, adesso quindi ci proverà il Comune di Lioni a dare nuova vita al centro servizi. Mettendo insieme associazioni di categoria agricole e artigiane, CNR, Confindustria, Università, enti di formazione e per il lavoro, sindacati e istituti di credito, con la possibilità di coinvolgere anche soggetti svantaggiati. L’obiettivo dell’amministrazione guidata da Yuri Gioino e dei suoi partner è dare forma a un polo formativo per le imprese e i giovani con un particolare sguardo al settore enogastronomico e agroalimentare, un luogo di co-working per attività di informazione e assistenza su bandi e opportunità, per fare ricerca in modo permanente, attività di scouting e promozione delle start up e di progetti di smart open city. Il ragionamento alla base del progetto, del quale bisognerà capire nelle prossime settimane tempi e modi di realizzazione, è che per fare ripartire le aree industriali dell’Alta Irpinia sia necessario puntare sulla formazione dei giovani e far crescere culturalmente il territorio per vedere effetti anche sul piano occupazionale.
Quello del rilancio dei siti industriali altirpini, e più in generale della provincia, è un tema annoso che cammina di pari passo con il dibattito sul riordino delle Asi, in piedi da tempo a livello regionale. Non più solo contenitori di iniziative industriali in senso stretto, ma capaci di aprirsi a nuovi modi di fare impresa e ai servizi. Il progetto lionese si inserirebbe proprio in questo filone. Del resto anche al tavolo del Progetto Pilota si è discusso della necessità di dare nuovo impulso agli insediamenti industriali dell’Alta Irpinia.