“Ci vuole una strategia per le nostre aree industriali e noi ce l’abbiamo”. Yuri Gioino, sindaco di Lioni, è uno degli amministratori irpini che più si è interessato di industria sin dai primi giorni del suo insediamento. Va bene il turismo e l’agricoltura, ma la fascia tricolore non ha mai nascosto la convinzione che non si possa prescindere dalla presenza di fabbriche per sostenere l’occupazione nelle aree interne e dare la possibilità ai giovani di restare. A inizio ottobre ricorrerà il 30esimo anniversario dalla morte di suo padre, il senatore Antonio Gioino, e sarà certamente occasione per riflettere su quanto è cambiata l’Alta Irpinia in questi anni.
Sindaco, ieri sul Corriere del Mezzogiorno l’imprenditore di origini irpine Paolo Scudieri, cui proprio lei un anno fa ha concesso la cittadinanza onoraria di Lioni, ha invitato le aziende in fuga dalla Gran Bretagna della Brexit a investire nel Mezzogiorno d’Italia, acquisendo uno dei tanti capannoni vuoti delle aree industriali. Anche l’Alta Irpinia dopo il terremoto si è riempita di aree industriali, non sempre utilizzate. Cosa ne pensa di questa proposta?
Penso sia una proposta intelligente per vari motivi. Intanto perché con il consorzio di Scudieri, composto da partner nazionali e internazionali, sono due anni che lavoriamo a un progetto importante e ambizioso per tutta l’Alta Irpinia, che si chiama borgo 4.0 e che consiste in una concreta occasione di promozione tecnologica per questi territori. Ma anche perché noi dobbiamo continuare a ragionare sul futuro delle nostre aree industriali, e lo sta facendo a mio avviso in modo molto intelligente l’Asi di Avellino. E’ un punto fondamentale e ragionare di aree industriali significa ragionare di depurazione, di aziende di qualità che possano venire a investire su questo territorio. Ci sono segnali interessanti di imprese che stanno monitorando l’aria, ambiente e territorio per decidere di stabilirsi qui.
Lei, per ragioni geografiche, sta attenzionando in particolare il sito industriale di Nusco che, sebbene ricada in territorio nuscano, è in realtà molto più vicino al suo paese. Poco fa ha citato la depurazione. In quell’area industriale c’è un progetto di intervento sul depuratore, che costituisce da tempo un serio problema. A che punto stiamo?
Ecco, anche per chiarire alcune voci a riguardo, ci tengo a precisare che stiamo procedendo. Si sta lavorando da due mesi su quel depuratore. Ci siamo presi l’impegno di sollecitare, assieme agli altri sindaci interessati, di seguire l’Asi in questa iniziativa e la stiamo portando avanti. Perché va bene denunciare il problema, ma poi c’è bisogno di concretezza. Noi ci siamo preoccupati anche di avere i dati, di fare riunioni e poi abbiamo trovato il modo per risolvere il problema. Io spesso vedo solo denuncia e scarse proposte e nessuna soluzione.
Restando in tema di proposte, si è parlato anche di Nusco come luogo per la realizzazione di un biodigestore, cioè di un impianto per il trattamento dell’umido. Ne esiste già uno a Teora, ma per essere autosufficiente la provincia di Avellino necessita di un altro impianto. Cosa ne pensa?
Il rifiuto può essere un’opportunità, io non ho preconcetti. Ma bisogna ragionare in un’ottica di non concentrazione degli impianti in un’unica fetta di territorio. Proprio questa mattina leggevo un’intervista del deputato Generoso Maraia (M5S, ndr) che suggeriva di scegliere questa area industriale per ospitare il biodigestore, una scelta pessima che bloccherebbe il processo positivo da noi innescato, in un’area industriale che comunque – va ricordato – dà attualmente lavoro a 800 persone. Senza dimenticare che a distanza di 15 chilometri, a Teora, c’è già un impianto di quel tipo che grazie ai lavori della Regione Campania diventerà un’occasione positiva per quel paese e per l’intero territorio. Anche se come sempre qualcuno si lamenta. Ma sulle aree industriali abbiamo un’altra idea. L’Asi sta facendo un ottimo lavoro in collaborazione con i Comuni su Zes e depurazione, ma soprattutto perché ha rimesso finalmente l’accento su zone industriali abbandonate da anni e delle quali abbiamo tutti ripreso a parlare. Ci sono interessi forti e dobbiamo tornare a investire su di esse. Io a Maraia vorrei dire un’altra cosa invece.
Prego.
Dopo essere stato eletto ha preso un impegno di risolvere il problema della presenza di amianto nei prefabbricati delle zone rurali di Lioni. Io ad oggi non ho alcuna notizia a riguardo, e questa è una questione importantissima per la mia comunità.