Avellino, il liceo Mancini caso nazionale

E’ finito su Raiuno, nell’edizione serale del Tg1, il caso del liceo scientifico “Mancini” chiuso dal 3 novembre su disposizione della Procura di Avellino. Edificio non sicuro (“solai pericolanti”, riferisce il servizio di Felicita Pistilli) e sigilli posti a tutta la struttura con il risultato che da oltre tre settimane circa 1200 alunni, dei quali 900 non residenti in città, e i loro docenti sono senza scuola, distribuiti su cinque plessi di altri istituti cittadini in attesa di una soluzione più duratura.

Una troupe di Viale Mazzini lunedì mattina ha incontrato una delegazione di studenti, genitori e professori che chiedono di istituire un tavolo permanente in Prefettura con tutte le istituzioni interessate a vario titolo dalla vicenda, con in testa l’Ente Provincia. Che attaccano per l’inoperosità, invocando almeno una stima dei lavori da fare per far recuperare all’edificio lo status di sicuro.

IL COMMENTO DELLA REGIONE CAMPANIA – L’assessore regionale all’Istruzione Lucia Fortini ha parlato ieri da Atripalda, ospite all’Istituto Comprensivo “Raffaele Masi” di Atripalda per l’iniziativa Scuola Viva. “Cercheremo di dare una mano ai ragazzi del liceo Mancini – ha dichiarato durante un incontro con una delegazione di studenti dello scientifico – , ma come è noto la competenza, in materia, non è della Regione. Questo non vuol dire che non faremo la nostra parte: quando a Caserta si paventava il rischio di chiusura di tutti gli istituti di secondo grado, siamo intervenuti e cercheremo di farlo anche per la provincia di Avellino. Per ora però gli unici che mi hanno chiesto un tavolo di concertazione regionale, sono stati docenti e studenti. Le altre istituzioni non lo hanno fatto“.

Nei giorni scorsi sulla questione era intervenuta anche la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, in un confronto con una delegazione di alunni e docenti, oltre alla presidente Silvana Agnes. Così come il consigliere regionale Francesco Todisco che aveva criticato pubblicamente la proposta di utilizzare dei prefabbricati per consentire lo svolgimento delle attività didattiche.

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