La CGIL di Avellino ha apprezzato la sensibilità e la disponibilità mostrata dal neo assessore Marco Cillo, in relazione all’osservanza dei principi di trasparenza e legalità nella gestione della cosa pubblica.
Le dichiarazioni dell’assessore Cillo non sono affatto superflue, considerando che più volte la CGIL ha denunciato, nell’ambito della gestione degli appalti, non solo per l’edilizia, condotte e comportamenti se non illegali, quantomeno non del tutto trasparenti e cristallini.
“Con l’apertura al confronto manifestata dall’assessore Cillo – afferma Antonio Famiglietti, segretario organizzativo della CGIL di Avellino – auspichiamo che possa essere inaugurata per il Comune di Avellino, una nuova stagione di legalità e trasparenza, elementi che si sposano in pieno con le attività messe in campo dalla CGIL, anche con la presentazione della proposta di legge ad iniziativa popolare sugli appalti, della quale alcuni punti e proposte sono state già recepite a livello parlamentare. Con Cillo – aggiunge Famiglietti – abbiamo già fatto un tratto di strada insieme durante le tante battaglie per la legalità condotte in provincia di Avellino. Chiediamo al neo assessore, prendendo spunto dalla sua disponibilità, di avviare dopo la pausa di Ferragosto, un percorso insieme, costituito da un confronto tra amministrazione comunale e sindacato, che porti alla sigla di un protocollo di riferimento di buone pratiche, trasparenza e legalità nell’aggiudicazione degli appalti, immaginando che tra i principali elementi possa esserci il supermanto del criterio del massimo ribasso”.
La CGIL rimarca la necessità di prestare la massima attenzione da parte delle stazioni appaltanti alla pratica degli appalti, aumentando il livello di tutela in primis per i lavoratori coinvolti negli appalti, e contestualmente garantendo ai cittadini, la massima trasparenza nonché economicità ed efficienza nella gestione della cosa pubblica, al fine di assicurare interventi di qualità limitando i numerosi disagi che hanno caratterizzato l’ambito dei lavori pubblici nel comune capoluogo.
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