Una passeggiatina a Montevergine non farebbe affatto male a mister Tesser e all’Avellino. Il tecnico di Montebelluna ha dovuto fare più volte i conti con la sfortuna in questo inizio di campionato: torti arbitrali, errori individuali, ma soprattutto una continua e costante serie d’infortuni. Da inizio stagione l’allenatore biancoverde non è quasi mai riuscito a schierare la formazione ideale.
La prima forte emergenza si registra a centrocampo quando, alla terza giornata, l’infortunio di Gavazzi a Cagliari, insieme agli acciaccati D’Angelo e Jidayi, lascia Tesser con un solo centrocampista di ruolo, Arini. Cosicché a Bari e nella successiva partita in casa contro il Vicenza, Tesser è costretto ad affiancare allo stacanovista Arini, i molto più offensivi Zito e, addirittura, Insigne. Inevitabili le sconfitte, anche se non demeritando al San Nicola.
Solo qualche giornata di finta quiete ed ecco che, smaltita l’emergenza a centrocampo, inizia quella in attacco: con Castaldo squalificato, fortunatamente ancora per poco, arriva, preciso come un orologio svizzero, l’infortunio di Tavano nella partita di Terni, vinta per 3-0, e, come se non bastasse, anche lo stop di Trotta, che lasciano il povero Tesser con il solo Mokulu in attacco nella difficile trasferta di Crotone, persa per 3-1.
Può bastare? Macché! Neanche il tempo di esultare per la bella vittoria contro il Latina, che è di nuovo emergenza.
E questa volta in difesa. Ai già infortunati Rea e Ligi, si aggiunge anche Biraschi. A Tesser resta un solo difensore centrale di ruolo, Chiosa, ma decide di rischiare l’acciaccato Biraschi nella difficile trasferta di Pescara. Andrà tutto liscio? Neanche per idea. Dopo 20 minuti di gioco il difensore ex Grosseto sente il riacutizzarsi del dolore alla coscia sinistra ed è costretto ad uscire. Tesser non può fare altro che spostare Visconti al centro al fianco dell’unico superstite Chiosa e inserire Giron sulla fascia sinistra.
A tutti questi infortuni si aggiunga l’ingiusta squalifica per due giornate a Biraschi e tirare le somme è molto semplice: su quattordici partite di campionato Tesser ha dovuto gestire l’emergenza in ben sei occasioni, in pratica quasi per la metà degli incontri disputati. Ora non che si voglia esentare il tecnico biancoverde da ogni colpa per questo brutto avvio di campionato, ma lavorare in queste condizioni sarebbe difficile anche per il migliore allenatore del mondo. In questa prima parte di campionato Tesser non ha potuto quasi mai lavorare con la rosa al completo. Poi quando è riuscito a trovare anche un buon equilibrio e il giusto assetto tattico con un centrocampo molto più di quantità composto da Gavazzi, Jidayi e Arini, e con la freschezza e la generosità di Bastien alle spalle degli attaccanti, ecco la serie d’infortuni che ha praticamente stravolto il lavoro del tecnico di Montebelluna. Nonostante ciò l’Avellino ha il terzo miglior attacco del campionato. Peccato per la seconda peggior difesa che è sicuramente il reparto che ha sofferto di più la continua assenza di uomini chiave in tutti i reparti.
Ora come ora tutti gli infortunati, fatta eccezione per Biraschi che ne avrà per almeno tre settimane, sono sulla via del recupero, con Tavano e Rea che sono già rientrati in gruppo. L’auspicio è che il rientro di Castaldo, previsto tra due giornate, possa coincidere con lo svuotamento definitivo dell’infermeria, cosicché da permettere a Tesser di avere solo ed esclusivamente problemi di abbondanza, che sono quelli che ogni allenatore vorrebbe avere.
E allora forse, anzi sicuramente, si vedrà un altro Avellino.