Una scommessa iniziata dieci anni fa e destinata a durare ancora molto, con progetti sempre innovativi e ambiziosi. Da contrada Camporeale ad Ariano Irpino il sogno della ricerca molecolare di Biogem conquista nuovi spazi: quello multimediale e futuristico del Museo di Storia della Terra e della Vita e quello della residenza per studenti e ricercatori nel centro storico del Tricolle. Spazi inaugurati giovedì sera alla presenza delle istituzioni e del mondo della scienza e della medicina.
“I numeri ci dicono che rispetto a dieci anni fa – ha sottolineato il presidente di Biogem Ortensio Zecchino – abbiamo quintuplicato il numero di collaboratori impegnati nella ricerca, non gli amministrativi. Ci dicono che la nostra scommessa di essere meridionali senza però essere provinciali era vincente. Continuiamo a lavorare per il pubblico, senza scopo di lucro perché reinvestiamo tutto, ma al pubblico e in particolare alla Regione Campania – ha dichiarato l’ex ministro dell’Istruzione – chiediamo tempi rapidi: abbiamo partecipato a bandi, ma le procedure sono ferme per mancanza di personale. Un paradosso”.
Il museo, Biogeo, nasce da una convenzione con l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (che ha una sede a Grottaminarda) e l’Università del Sannio su un progetto ideato dal centro museale d’ateneo dell’Università di Chieti e Pescara. Una sala per proiezioni in 4D, uno scheletro di tirannosauro e reperti, e la quadrisfera pensata dal fisico Paco Lanciano cui si assiste alla multi proiezione di quattro video sincronizzati in un caleidoscopio grazie a un gioco di specchi e monitor. Queste le attrazioni del Biogeo che è visitabile e fruibile dal pubblico, e che nasce per parlare e avvicinare alla scienza soprattutto i giovani e le scuole.
Un progetto presentato nel gennaio 2014 e realizzato con fondi dell’accelerazione della spesa in tempi molto stretti. “La dimostrazione che in questa parte di territorio siamo capaci di lavorare bene e in modo efficiente”, ha commentato la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio che ha sottolineato il contributo dato in questi anni da Biogem non solo alla ricerca, ma anche alla comunità irpina alimentando uno scambio vitale di energie tra il centro di ricerca, la provincia e i suoi laureati. Trentacinque le residenze realizzate su Corso Umberto, nel cuore del centro storico: un tentativo di accorciare la distanza chilometrica ed “emotiva” tra il polo di Camporeale e il Tricolle. “Spesso – ha aggiunto Zecchino – in questi anni abbiamo avuto la sensazione che la nostra collocazione in periferia facesse da freno al considerarci parte integrante della comunità. Oggi proviamo a dare un segnale diverso”.
“E’ l’inizio di una serie di investimenti per la riqualificazione del centro urbano di Ariano – ha dichiarato il sindaco Domenico Gambacorta – Potremmo pensare di creare altre residenze da destinare non solo a Biogem, ma pure all’Asl da mettere a disposizione dei momenti formativi e di attività socio-sanitarie”.