Spazio per la crisi idrica nel convegno sul dissesto idrogeologico organizzato dal Genio Civile ad Avellino e dalla Prefettura. Una questione, quella dell’acqua, affrontata direttamente dal vicegovernatore Fulvio Bonavitacola. “Gli incendi di questa estate hanno destato criticità anche per l’equilibrio delicato tra suolo e convoglio delle acque. In più la siccità straordinaria di quest’anno richiede interventi nel breve periodo, come attrezzare pozzi inutilizzati. Sul contrasto alla dispersione, c’è un programma impegnativo di 6 milioni di euro per interventi di emergenza”, ha detto il numero due di Palazzo Santa Lucia. E ha poi aggiunto: “Sul rapporto con l’Acquedotto Pugliese attraverso la diga di Conza crediamo si possa conservare di più la risorsa per il territorio irpino”. Dunque Bonavitacola conferma la linea nazionale, che è quella di utilizzare gli invasi, di potenziarli dove possibile. Ora che il potabilizzatore è pronto, la Puglia dovrebbe prendere più acqua dal lago di Conza e la nostra provincia potrebbe soffrire meno il calo nelle sorgenti. Si vedrà.
Bonavitacola ha inoltre illustrato le linee di finanziamento per il dissesto. “Nel Patto per il Sud sono stati previsti in origine 150 milioni di euro per intervenire sul dissesto idrogeologico. 30 disposti per gli interventi urgenti nei territori colpiti dagli incendi. 36 milioni destinati all’Irpinia. Bisogna attivare immediatamente gli interventi, intraprendendo la strada della collaborazione. Abbiamo risorse umane di grande valore, tra cui il corpo forestale, le associazioni di volontariato, da organizzare e impegnare al meglio nella pulizia del sottobosco. Perché gli incendi doloso trovano terreno fertile in un sottobosco non curato”.
“Abbiamo ritenuto opportuno un incontro con gli amministratori locali, sul rischio idrogeologico aggravato quest’anno dagli incendi. Incontro che si è trasformato in un convegno importante per dirci collaboriamo per risolvere“. Così ha introdotto il convegno di questa mattina il prefetto di Avellino, Maria Tirone.
Un incontro che verteva anche sui piani di Protezione civile in Irpinia. Secondo il prefetto è necessario intervenire con una certa urgenza per preservare soprattutto l’incolumità pubblica “La mancanza di risorse non deve essere un alibi. Bisogna attivarsi anche con iniziative a costo zero come il volontariato e la sponsorizzazione. Ma anche con gare d’appalto che portano due risultati, entrate per l’ente e pulizia dei boschi”. E poi conclude “Alla regione dico di prevedere un progetto di buone pratiche in condivisione con tutti i soggetti interessati per tenere i boschi puliti”.
Poi l’intervento del presidente della provincia di Avellino, Domenico Gambacorta, che ha ricordato la frana di Montaguto “la Regione non sempre ha avuto la capacità di intervenire velocemente e in modo efficace, cosa che invece ha fatto la Protezione civile. È importante che i piani di Protezione civile non rimangano nei cassetti ma coinvolgano enti e istituzioni, a partire dalle scuole”
Proponendo un dialogo tra le istituzioni, Gambacorta esorta i comuni ad accelerare i tempi di pianificazione: “L’anno scorso come Provincia abbiamo ottenuto 2 milioni e mezzo di euro per la messa in sicurezza delle scuole e la pianificazione urbanistica, ma molti comuni non sono andati avanti nei progetti. Attenzione, la regione non ci dà molto tempo. Le zone rosse vanno rispettate e i sindaci devono accelerare su indagini e pianificazione e tenere presente che la Protezione civile è un pezzo fondamentale dell’attività di governo”.