IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

Debutto sui social questa mattina per Semina, iniziativa dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno realizzata con la società di comunicazione e marketing Postilla. Eventi di animazione, conferenze, tavole rotonde, seminari di divulgazione scientifica e altro con lo scopo di mettere in rete i produttori della filiera zootecnica e agroalimentare dell’Alta Irpinia, proponendo loro nuovi modelli di gestione e il raggiungimento di una maggiore competitività sul mercato nazionale.

Nel webinar di presentazione l’occasione per sintetizzare il percorso fatto fin qui da Azai, l’azienda zootecnica immaginata per l’Alta Irpinia nell’ambito del Progetto pilota. Un lavoro, portato avanti dagli esperti dell’istituto napoletano con in testa Antonio Limone, assieme all’Ordine dei veterinari della provincia di Avellino, che ha sfruttato i fondi della misura 16.7.1 del Psr Campania per far nascere un partenariato pubblico-privato. “Ci siamo preoccupati in questi anni di capire quali e quanti degli interventi calati dall’alto avessero effetti, perché altrimenti continuiamo a indossare vestiti che ci calzano male. Abbiamo quindi notato che Carmasciano è diventato un brand, pure se gli agnelli in realtà sono di razza podolica o bagnolese. La prospettiva è perciò avere un brand, ma per tutti i prodotti dell’Alta Irpinia”, spiega il direttore generale Izs.

Da qualche parte bisognava iniziare e si inizierà proprio dalla filiera ovina. “Non aveva senso frammentare i 300mila euro regionali a disposizione finanziando tutte le aziende altirpine del settore zootecnico. Non poteva essere questa la scelta vincente. Abbiamo allora deciso di investire sulla produzione degli agnelli e magari attivare ulteriori risorse sfruttando altri Psr come le misure 4.1.1 e 4.4.1″, aggiunge Nicola D’Alessio, rup dell’azienda zootecnica.

Cinquantanove le aziende intervistate, non tutte interessate a discorsi di filiera. “Si distinguono per una produzione domestica e mostrano una debolezza nella presenza di patologie infettive nelle greggi, ma i formaggi analizzati evidenziano assenza di idrocarburi quindi l’area altirpina è salubre”, riferisce Salvatore Claps, responsabile CREA Centro di ricerca Zootecnia e Acquacoltura di Bella. “Il metodo applicato è stato esemplare, c’è stato un ascolto molto esteso del territorio e un confronto tra i vari livelli di governo coinvolti”, commenta Storti del comitato nazionale aree interne CREA Politiche e Bio-economia.

“L’azione B di Azai partirà tra luglio e settembre, coinvolgerà il partenariato dell’azione A e per poter ottenere fondi sarà necessario essere in possesso dei beni sui quali si va a lavorare. Poi ci sarà l’istruttoria e la valutazione regionale”, chiarisce Dora Renzuto della Regione Campania. Assente l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo, le conclusioni vengono affidate al presidente del Progetto pilota Ciriaco De Mita.

Il sindaco di Nusco chiosa: “Il Progetto pilota è nato da un’intuizione del professore Barca, ma poi lui è stato sostituito e per fortuna Antonio Limone e l’Istituto Zooprofilattico hanno dato un grande contributo, centrandone in pieno la logica: fare un esperimento di trasformazione della realtà. C’è un totale identificazione con il bisogno del territorio, credo che questa sarà la prima iniziativa del Progetto pilota ad andare in porto e bene”.