Inoltre, come già denunciato, i cittadini senza fissa dimora soffrono ancora di più in questa fase emergenziale rischiando una condizione di ancora maggiore marginalità. Persone non più raggiungibili neanche da quelle forme di sostentamento, garantite dal volontariato, prima dell’emergenza. La Cgil di Avellino – si legge nella nota – ritiene una responsabilità dello Stato quella di occuparsi di chi è più in difficoltà e che in questo momento rischia di essere ancora più debole ed alla “mercé “ di faccendieri politici: non possiamo lasciarli soli“.
“In particolare, così come ribadito anche dalla Cgil nazionale, devono essere eliminati i requisiti di cittadinanza e/o residenza indicati da alcune amministrazioni, in quanto oltre ad essere al di là di ogni limite di decenza, sono anche privi di ogni fondamento in un periodo in cui tante persone sono impossibilitate a muoversi dalle misure restrittive in atto, anche per tornare ai comuni di residenza. Infine, sottolineano che la trasparenza è necessaria perché come già accaduto nel periodo del terremoto, sappiamo che l’emergenza si possono creare mostri clientelari“.