Una lettera al Prefetto di Avellino, al sindaco e al segretario comunale di Calabritto per chiedere l’annullamento della prima seduta di Consiglio dell’era Centanni ter. A firmare la missiva la minoranza consiliare, guidata da Carmine Calvanese, secondo la quale lo scorso 17 ottobre il sindaco rieletto avrebbe violato lo Statuto del Comune. E la richiesta di veder riconosciuto all’opposizione il ruolo di presidente del Consiglio comunale. Di seguito il testo integrale della lettera.
“I Sottoscritti consiglieri Comunali Carmine Calvanese, Giuseppe D’Alessio e Antonio Melillo appartenenti al Gruppo Consiliare SiAMO L’ALTERNATIVA con la presente sono a richiedere l’annullamento in autotutela del Consiglio Comunale in oggetto, con convocazione ex-novo e caducazione dei deliberati poiché il Consiglio di specie contrariamente a quanto disciplinato dall’articolo 12 bis comma 1 dello Stato Comunale modificato dal Consiglio Comunale del 20 ottobre 2016, invece di essere presieduto dal consigliere anziano, cioè da colui che ha ottenuto la cifra più alta costituita dai voti di lista, congiuntamente ai voti di preferenza, veniva presieduto (si veda delibera n. 23 Reg. Deliberazioni, Prot. N. 4476 “Oggetto: Esame delle Condizioni di Eleggibilità e Compatibilità del Sindaco e dei Consiglieri eletti. Giuramento del Sindaco. Nomina del Presidente e del Vicepresidente del Consiglio Comunale) dal Sindaco Sig. Gelsomino Centanni.
Nella medesima seduta, a riguardo sono disponibili le immagini delle dirette FB, nonché la delibera n. 23 Reg. Deliberazioni, Prot. N. 4476 “Nomina del Presidente e del Vicepresidente del Consiglio Comunale”, il Sindaco impropriamente ed erroneamente, rigettando la richiesta di Presidenza da parte della minoranza consiliare, asseriva che tale richiesta non poteva essere accolta poiché lo Statuto in vigore prevede che alla minoranza spetti la Vicepresidenza e alla maggioranza la Presidenza. A riguardo ci preme sottolineare che l’articolo 12 bis comma 4 dello Stato Comunale, modificato dal Consiglio Comunale del 20 ottobre 2016, prevede invece che il Presidente del Consiglio Comunale venga eletto con la maggioranza assoluta dei consiglieri votanti e che – pertanto – non spetti di diritto alla maggioranza uscita vincitrice dalle elezioni.
Tanto premesso, confidiamo in un solerte intervento riparatore, che annulli le delibere e gli atti sin qui prodotti in spregio a quanto normato dallo Statuto Comunale vigente e che – altresì – accolga la richiesta della minoranza consiliare di poter ottenere, anche e soprattutto come forma di garanzia e di apertura ad un attivo e costruttivo dialogo istituzione, al proprio seno la figura del Presidente del Consiglio Consiliare”.