Calcestruzzi irpini, la protesta dei 200 contro il Tar

Si sono ritrovati davanti alla Prefettura di Avellino i lavoratori della Calcestruzzi Irpini. Organizzazioni sindacali nella stanza del Prefetto insieme a rappresentanti del Genio Civile. Al grido di “Giù le mani dalla nostra azienda” riferito alla magistratura amministrativa. Si tenta una una strada per risolvere una vertenza che vede 200 posti a rischio. “Le Organizzazioni Sindacali sono fortemente preoccupate per i livelli occupazionali messi in discussione dalla sentenza del Tar e dal successivo provvedimento del Genio Civile e delle tensioni tra i lavoratori che per la situazione data, non possono beneficare neanche degli strumenti di cassa integrazione”.

Irpinia Calcestruzzi, azienda storica di Avellino, si è vista revocare da parte del Tar di Salerno l’autorizzazione all’attività estrattiva già rilasciato dal Genio Civile nel 2013. Inoltre sempre il Tribunale amministrativo ha vietato la commercializzazione del prodotto già estratto dalle cave.

“Con tutto il rispetto che si deve e che abbiamo per la magistratura amministrativa – aveva detto nei giorni scorsi il sindaco Paolo Foti – non possiamo non esprimere la nostra profonda preoccupazione istituzionale di fronte a provvedimenti che, nel mentre interpretano in contestazione il Piano Estrattivo della Regione Campania cui il provvedimento autorizzativo del Genio Civile si ispira, di fatto traducono l’interpretazione in atti giudiziari che penalizzano pesantemente l’economia di un’area già provata con durezza dalla crisi e dalla perdita di migliaia di posti di lavoro. Se si ritiene il Piano Estrattivo regionale non adeguato alla norma generale, escludendosi di fatto responsabilità in capo all’azienda, sarebbe auspicabile – per un sano principio di giustizia soprattutto sociale in questa drammatica fase congiunturale – una immediata iniziativa giuridico-istituzionale degli organi competenti atta a scongiurare la certezza di ulteriori, devastanti conseguenze in attesa dei necessari chiarimenti circa la corretta interpretazione della volontà politica della Regione Campania in materia di autorizzazioni alle attività estrattive nella legittimità di contesto della norma generale”.

 

(Foto Facebook)

 

Giovanni Boccella

Castellese. Opera da sempre nel sociale, come cooperatore. Appassionato di politica.

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