Piano di sviluppo rurale, fondi per il 2014-2020, agricoltura. A Calitri domenica pomeriggio si sono ritrovati a discuterne il segretario del Pd locale Antonio Di Maio, il capogruppo di opposizione in Consiglio comunale Canio De Rosa, Stefano Farina, il tecnico regionale Luca Branca, Rosetta D’Amelio e Andrea Cozzolino.
E inevitabile è stato un riferimento all’attualità che vede in seguito alla guerra dei Gal Calitri isolata e fuori da tutti e tre i gruppi di azione locale che interessano l’Alta Irpinia. Con ripercussioni su tavoli paralleli quali quello del Consorzio dei Servizi sociali o del Progetto Pilota dove il primo cittadino calitrano Michele Di Maio siede tra i cosiddetti sindaci dissidenti.
Antonio Di Maio e Canio De Rosa non hanno nascosto l’amarezza per quanto accaduto negli ultimi due mesi. Nel documento letto dal primo, e che ha trovato piena adesione da parte del secondo, il PD calitrano ha denunciato l’isolamento e l’esclusione da tutti i tavoli di concertazione sovracomunali vissuti nell’ultimo anno da Calitri per l’atteggiamento “critico, anzi ostile del sindaco“.
Le risposte non sono mancate. Per Farina, neo presidente del Consorzio dei servizi sociali, la politica è capacità di leggere le situazioni e non arroccarsi, e di prestare “attenzione ai bisogni della popolazione, come io farò nei confronti dei calitrani nella mia azione al Piano di zona“, ha commentato; per Luca Branca quanto accaduto sui Gal è grave perché “cancella totalmente il principio della continuità territoriale”. Nessun riferimento diretto invece alla polemica politica in corso da parte della presidente D’Amelio che ha però precisato: “Rispetto le prerogative degli amministratori, ma mi permetto di dire ai Comuni di imparare a essere protagonisti lavorando insieme e ragionando per aree“.
Parallelismo tra la vicenda calitrana e quella napoletana infine per Andrea Cozzolino. L’europarlamentare ha ricordato come l’arroccamento demagistriano sia già costato importanti risorse a Napoli. “Noi del PD siamo per formazione non portati a scassare, ma a governare i processi. Vi invito a farvi guida del territorio anche stando all’opposizione e sopperendo a decisioni non condivisibili con una radicale attività di informazione“.
L’ex assessore all’Agricoltura della giunta Bassolino ha poi precisato: “Il Psr 2014-20 per la Campania significa 1,8 miliardi di euro. Ora dobbiamo accelerare con la pubblicazione dei bandi in modo da poter fare già a metà 2017 una prima verifica su come e quanto il Psr funziona a sostegno delle imprese, delle filiere, nell’incentivare i giovani e la nuova imprenditoria e proseguire con il giusto passo nel secondo trienno di programmazione“.