La ripresa delle lezioni a Calitri continua a essere un rompicapo. Sarà necessario un confronto in Provincia per capire come potranno tornare in classe gli alunni della scuola primaria e della scuola dell’infanzia, anche alla luce delle disposizioni da Roma. Due strutture vennero chiuse nel 2018 per accertamenti sulla vulnerabilità sismica. Ragazze e ragazzi spostati nella sede dell’Istituto Manzi, ma salvo controindicazioni dal Ministero la struttura potrebbe non essere in grado di ospitare tutti a settembre.
Così in Provincia si svolgerà una conferenza di servizi tra ente, amministrazione e dirigenze scolastiche. “Il presidente Biancardi si è impegnato a convocarla in una settimana”, ha fatto sapere il sindaco Michele Di Maio. Sindaco che nei giorni scorsi si è rivolto anche alla Regione e alla Protezione Civile per ottenere fondi o dei moduli da adibire a classi. Potrebbero non essere necessari se le distanze di sicurezza tra i banchi, previste dal Governo, dovessero ridursi. In ogni caso l’amministrazione segue questa doppia strada. L’obiettivo è garantire un inizio di anno scolastico quantomeno dignitoso per centinaia di studenti.
“Il Covid-19 – ha scritto Di Maio – ha moltiplicato le criticità, le casse del Comune non possono far fronte a questa l’emergenza”. La questione viene seguita anche dall’opposizione in consiglio, che da settimane attacca il primo cittadino. Altre strutture? Di Maio esclude categoricamente i locali i cui si svolge la Fiera interregionale: “Appartengono alla Comunità montana, ma a parte questo non sono adatti per ospitare classi scolastiche”.