Una tappa importante nel percorso di avvicinamento alla giustizia. Questa mattina, presso il tribunale di Avellino, si è tenuta l’ udienza contro i gestori del canile lager di Domicella.
Durante il dibattimento si sono acquisite le prove dei verbali e fotografiche dei vari testimoni, tra cui la Dott.ssa Matassa del Ministero della Salute che effettuo’ il blitz nel canile. Tutto è stato rinviato a dicembre.
Le testimonianze hanno confermato le pessime condizioni igienico sanitarie in cui vivevano i cani, lo stato di malnutrizione e di salute della maggior parte di loro, tutti con numerose ferite e pieni di parassiti. Il canile fu posto sotto sequestro nel 2011, al suo interno i circa 150 cani vivevano senza i giusti ripari, in box arrugginiti e pieni di escrementi e liquami, le femmine senza essere sterilizzate insieme ai maschi, i cuccioli insieme ai cani adulti. Molti furono sbranati, anche perché i cani vivevano di stenti.
“L’ A.N.P.A.N.A – spiega Gaetana Iannaccone, responsabile delle relazioni pubbliche per l’associazione – si è costituita parte civile affinchè i responsabili di questi orrori siano giustamente condannati. Noi restiamo costantemente presenti e vigili sul territorio per la tutela e il benessere degli animali. Oltre la lentezza della giustizia italiana, siamo felici per il percorso intrapreso e confidiamo nel buon esito del processo. La nostra associazione sta seguendo la vicenda ed e’ sempre in prima linea, perché situazioni di orrore come queste non avvengano più e lancia un monito anche alle istituzioni, perché siano più attive nella prevenzione del randagismo e più attente e vigili sulle strutture con le quali sottoscrivono le convenzioni anche perché se per alcuni passa in secondo piano il benessere degli animali, se il problema lo si giudica anche sotto l’ aspetto economico, una cattiva gestione dei cani presenti nei canili, diventa un onere per le casse comunali.