In realtà si trattava di un incontro organizzativo, per addetti ai lavori. Per nuovi e vecchi simpatizzanti, potenziali iscritti. Però già all’ingresso della sala ex Eca di Calitri si parlava di Emilia Romagna e Calabria. “Nessuna sconfitta, anzi“. Lo diranno anche i due senatori della Lega all’incontro, Pasquale Pepe e Ugo Grassi.
Così pure Salvatore Vecchia, appena giunto a Calitri. “È come aver perso una finale di Champions in trasferta. E averla persa 1-0“, la lettura del sindaco di Cassano Irpino. In realtà si guarda più alla Calabria, per questioni geografiche e di contesto. Sì perché il rapporto Lega-Forza Italia di terra calabra sembra più adattabile alla Campania, e questo per il Carroccio non è necessariamente un bene. Non lo è perché si profilano mesi di trattativa su chi debba guidare il centrodestra da candidato governatore. E se Ugo Grassi glissa sul punto, Pepe è un po’ più loquace.
Il commissario per l’Irpinia dichiara: “Salvini qualche tempo sosteneva l’opportunità di appoggiare gli ex governatori che avessero fatto bene. Come Caldoro. Ma da qui a dire che sarà Caldoro il candidato di tutto il centrodestra ce ne passa“. La serata, molto partecipata per la verità, è un lungo elenco di interventi da parte dei rappresentanti territoriali altirpini. Non sono presenti tutti i paesi, nemmeno quelli che avrebbero già un coordinatore. Ma parlano in tantissimi, da Montella a Guardia Lombardi. Da Bagnoli Irpino a Montemarano.
A margine, i due senatori sulla stessa linea. “Adesso si lavora, poi verranno fuori i nomi dei candidati alla carica di consigliere“. Due dei papabili sono in prima fila, Salvatore Vecchia e Biancamaria D’Agostino. Ma Grassi e Pepe ricordano: “Deciderà Salvini insieme al coordinatore regionale Molteni“. Sarà corsa al profilo migliore dunque, anche per evitare eventuali coinvolgimenti di candidati in vicende giudiziarie (vedi Genovese o Morano).
Riunione fiume e interventi diversi per tenore e contenuti. Dal semplice “w Salvini” a quelli che “il centrodestra doveva fare di più in questi anni anche come opposizione“, come fa notare il guardiese Giovanni Di Biasi. Che mette davanti ai senatori le problematiche ambientali ed economiche, acqua ed eolico. Grassi conosce bene il concetto di aree interne e rimanda alle prossime discussioni. Per lui “il programma viene prima dei nomi“. Altri 3 incontri sui territori e poi tappa finale ad Avellino. Già allora si capirà meglio la strategia degli altri, l’eventuale sposalizio tra Pd e M5S per dire. E allora ovviamente la Lega attende, perché se è vero che “non ci fa paura nessuno, temiamo solo noi stessi” come spiega Pepe, è pur vero che una partita è sempre a due. O tre.