L’Unità di Crisi della Regione Campania ha scritto al Prefetto di Avellino esprimendo viva preoccupazione per quanto si è verificato nel pieno centro di Avellino dove, con documentazione di video e foto, si sono registrati assembramenti in palese contrasto con le Ordinanze regionali e le norme nazionali in vigore, con grave rischio sanitario. L’Unità di Crisi ha chiesto alla Prefettura di mettere in campo tutte le azioni sanzionatorie e di contrasto al possibile ripetersi di tali gravi eventi.
Ieri sera il sindaco di Avellino Gianluca Festa, protagonista della movida di via de Concilii nella notte tra sabato e domenica, è stato intervistato anche da Barbara D’Urso nel programma Domenica Live. Il primo cittadino ha di fatto ribadito la sua posizione: “Ero lì per calmare i 300 ragazzi”. Versione alla quale pochi credono e che stride con parte delle immagini. Niente scuse quindi dalla fascia tricolore e ora la Digos indaga sui filmati per consegnare già questa mattina un’informativa in Procura, il parlamentare di Forza Italia Gigi Casciello porta il caso in Parlamento e la Prefettura di Avellino chiede chiarimenti preparando un formale richiamo al sindaco.
Al coro degli indignati si aggiunge anche il consigliere regionale Carlo Iannace: “Che la movida sia il modo più naturale con cui i giovani trascorrono le serate, e che dopo le restrizioni dovute alla pandemia si festeggi allo scampato pericolo ed alla libertà ritrovata. Ma vedere su tutti i social e i canali di informazione nazionali quanto accaduto sabato sera ad Avellino è un duro colpo al cuore. I momenti goliardici con i cori da stadio sono irrispettosi verso chi in questi mesi come medici, infermieri, operatori sanitari, volontari hanno lottato nel chiuso delle terapie intensive per limitare i danni della pandemia, e mancano di rispetto per le migliaia di persone che non ci sono più. Il virus per quanto sembri regredire è sempre alle porte e può entrare nelle nostre vite senza bussare. Sabato sera ad Avellino gli appelli al senso civico, al distanziamento sociale a mettere in essere comportamenti responsabili sono andati perduti. Settimane di inviti alla prudenza sono diventati parole al vento. All’ospedale Moscati è stato chiuso il reparto Covid, ma questo non significa che la guerra al virus sia vinta, assumendo comportamenti poco responsabili il reparto potrebbe riaprire”.