Il Tar Campania ha respinto il ricorso di un’esercente, dicendo in pratica “no” alle sale scommesse nei pressi degli edifici scolastici. Materia su cui ci sarebbero norme e distanze, ma che spesso diventa oggetto di controversie. Questa volta era stato il Questore di Avellino, Luigi Botte, a non aver concesso la licenza per un’attività nel capoluogo. La struttura per scommesse era prevista a meno di 500 metri dal un Liceo e gli uffici di Polizia avevano negato il permesso. Il tribunale amministrativo ha rilevato alla fine l’effettivo mancato rispetto delle distanze. “La Questura – hanno scritto in giudici – deve verificare la sussistenza di tutti i requisiti, non solo di quelli richiesti dalla legislazione di pubblica sicurezza ma anche sul rispetto delle normative regionali o comunali in materia di distanze minime delle attività commerciali dai luoghi sensibili. La localizzazione dei punti di raccolta del gioco è una materia che attiene alla tutela della salute e dell’ordine pubblico, nell’ottica della prevenzione del rischio di accesso al gioco da parte dei soggetti più vulnerabili, quali i minori di età”.
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