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Chi è De Vito, il candidato presidente dell’Alta Irpinia

Il suo nome è spuntato fuori nell’ultima settimana di trattative, dopo quelli del sindaco di Montella Rino Buonopane (intenzionato a candidarsi alla Provincia) e di Michele Di Maio, fascia tricolore di Calitri. E alla luce della discussione di giovedì sera, nella sede della Comunità montana Alta Irpinia, sembrerebbe essere rimasto l’unico in lizza per la presidenza del Progetto pilota. E’ Giancarlo De Vito, primo cittadino di Aquilonia e tra circa 24 ore – probabilmente – successore di Ciriaco De Mita alla guida della Città dell’Alta Irpinia.

In realtà, nulla è ancora certo e definitivo. La lunga riunione calitrana di ieri ha dimostrato che esistono ancora sacche di irriducibili a sostegno della riconferma del presidente uscente, così come ha evidenziato i malumori di alcuni sindaci sul metodo utilizzato per la scelta. Soltanto il voto di domani, quindi, potrà scrivere l’ultima parola sulla questione, anche se in via teorica i numeri già gli sorridono.

DE VITO AMMINISTRATORE – Sindaco di Aquilonia al secondo mandato, eletto con circa 440 preferenze, indossa la fascia dal 2013 e nel 2023 potrebbe pure ricandidarsi, avendo la sua comunità meno di 3mila abitanti. Non ha mai ricoperto ruoli di rilievo a livello sovracomunale, la presidenza del Progetto pilota sarebbe perciò un notevole salto di qualità per l’amministratore. Subito dopo la vittoria elettorale del 2018 ci disse: “Noi per il nostro paese abbiamo individuato una vocazione turistica. Gestisco aziende e so bene che una fabbrica ad Aquilonia non ci verrebbe mai”. In questi anni ha avuto filo da torcere dal Comitato Palazzine Bene Comune: nodo del contendere la decisione di abbattere alcune casette asismiche risalenti al terremoto del Vulture del 1930, che secondo gli attivisti meritano di essere conservate e valorizzate.

DE VITO PROFESSIONISTA – 68 anni, è manager in pensione. All’attivo una lunga esperienza da direttore generale. Sempre in un’intervista del 2018 ci raccontava: “Aquilonia è un paese con disoccupazione praticamente inesistente. Io non mai avuto velleità di fare il sindaco. Sono direttore generale di un gruppo da 5mila dipendenti e gestire il pubblico è molto diverso dal privato. Ma da primo cittadino io ho dato tutto per Aquilonia e non ho preso un soldo di indennità facendo in modo che quelle risorse venissero spese per i bambini: per far provare loro l’esperienza del volo e mandarli in piscina, per camping sulle Alpi, per l’istituzione di un premio letterario”. 

DE VITO AL PROGETTO PILOTA – Sindaco da prima della nascita della Città dell’Alta Irpinia, la sua presenza al tavolo dei 25 in questi sette anni non si può certo dire sia stata rumorosa. Quasi sempre lontano da microfoni e taccuini, De Vito ha a lungo vestito i panni del “fedele alla linea”. Nella circostanza, la linea era quella del presidente De Mita nei confronti del quale, in pubbliche occasioni, non ha mai proferito critiche o sollevato questioni. Non è probabilmente un caso che il suo Comune sia stato tra i primi del territorio altirpino a incassare un finanziamento. Circa 700mila euro per l’efficientamento energetico del Museo etnografico “Beniamino Tartaglia”, nell’ambito della rete museale. Con le Regionali 2020 il definitivo cambio di passo, certificato oggi dal possesso della tessera Pd e la confluenza nelle fila dei sostenitori del consigliere regionale Maurizio Petracca.

IL CURIOSO CASO AQUILONIA – Paese da circa 1500 anime, estremità orientale della provincia di Avellino, nelle prossime ore potrebbe ritrovarsi capofila della Città dell’Alta Irpinia. Negli ultimi anni, per la fortunata presenza di +tstudio dell’architetto Enzo Tenore, la cittadina è stata spesso associata a iniziative ruotanti attorno al tema delle aree interne. Dalla Biennale di Venezia alle visite degli studenti della facoltà di Architettura di Napoli. Di recente, assieme a Calitri e Laviano, il paese ha pure incassato un cospicuo finanziamento nazionale (15 milioni di euro) per il welfare abitativo, che contempla la realizzazione di una metro rurale. Candidatura sostenuta dalla Regione Campania che ci mette altri 15 milioni. Nel luglio 2020 al Museo etnografico il paesologo Franco Arminio aveva accompagnato l’allora ministro per il Sud Beppe Provenzano e in precedenza anche l’ex ministro Fabrizio Barca aveva calcato il suolo aquiloniese. Manca la ministra Mara Carfagna per l’en plein.

 

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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