Chiusura seggiovie Laceno, Nigro: ‘Non è colpa mia’

Si fa incandescente il clima sul Laceno e non certo a causa delle temperature. Nei giorni scorsi con una lunga nota la società Giannoni, concessionaria dell’impianto di risalita, aveva attaccato l’amministrazione comunale, rea di aver deciso di rientrare nella disponibilità delle seggiovie per poter accedere a finanziamenti pubblici, nell’ambito del Progetto Pilota, per il loro ammodernamento. Secondo i gestori, così facendo, il sindaco Filippo Nigro avrebbe condannato alla chiusura l’impianto, mettendo in serie difficoltà l’altopiano di Bagnoli Irpino in vista della stagione invernale.

La vicenda affonda le radici nella notte dei tempi. Già in passato le seggiovie erano state al centro di un progetto regionale il cui finanziamento era andato perduto. Ora il Comune vuole riprovarci, sfruttando anche le risorse mosse dall’area pilota. Ne è nato quindi un nuovo braccio di ferro tra Nigro e la famiglia Giannoni e intanto anche la popolazione si è mobilitata lanciando una petizione web per chiedere la riapertura dell’impianto e attraverso la costituzione del Comitato Pro Laceno che nei giorni scorsi ha scritto anche al governatore della Campania Vincenzo De Luca. 

L’ultima puntata, per il momento, vede il primo cittadino Filippo Nigro scrivere una lunga lettera nella quale restituisce al mittente le accuse della concessionaria e contrattacca. Di seguito la missiva.

“Le Seggiovie del Laceno hanno quasi 50 anni. Sono obsolete e non più funzionali alle esigenze del turista moderno. Se si vuole invertire un processo di lenta agonia strutturale, economica e ricettiva di tutto il complesso turistico è necessario essere lungimiranti ed adottare scelte coraggiose, nell’interesse non solo dei cittadini bagnolesi, ma di tutta la comunità irpina. Il Laceno deve vivere e rilanciarsi per i prossimi 30 o 40 anni e non agonizzare per altri 2 o 3, senza prospettive e futuro. Tutti i protagonisti dell’area, pubblici e privati, devono operare per farne una meta turistica all’avanguardia, così da diventare finalmente un polo di eccellenza nel panorama turistico Regionale.

Tale ambizioso programma di riqualificazione, però, può realizzarsi solo con un importante contributo pubblico sovra-comunale. Il Progetto Pilota aree interne ha ribadito la rilevanza strategica del Laceno, individuandolo come assoluto punto di riferimento turistico di tutto il territorio. Per rilanciare l’intera area, pertanto, unitamente alla valorizzazione dell’area del Lago e delle grotte del Caliendo, si dovrà procedere celermente a rinnovare ed ammodernare l’unica stazione sciistica della Campania, realizzando impianti moderni ed efficienti che possano essere elemento di attrattiva per un numero sempre maggiore di turisti.

A tale scopo, con un atteggiamento improntato al colloquio abbiamo chiesto all’ex concessionario, il cui titolo legittimante è oramai decaduto da anni, di concordare il rilascio delle aree oggetto dell’intervento, condizione indispensabile per poter accedere ai necessari finanziamenti.

Il Comune non ha mai inteso fermare gli impianti, il cui arresto è imputabile unicamente all’ex concessionario, che non ha eseguito le opere di manutenzione straordinaria e di revisione generale. Uno stop annunciato sulla stampa fin dal Gennaio 2016: «Se non sarà già dal prossimo marzo avverrà certamente nel 2017″. E’ lo stesso Pietro Pagnini, direttore della stazione sciistica, a lanciare l’allarme: a proposito di manutenzione, parla di «costi non sostenibili da una piccola società come questa concessionaria. Senza aiuti degli enti preposti siamo costretti a chiudere». Detto, fatto!

A fronte di ciò il Comune, con spirito collaborativo, ha finanche fissato un incontro per affrontare, quanto meno per questa stagione invernale, le criticità esistenti. Un incontro andato però deserto. Un ingiustificato atteggiamento di chiusura e di rifiuto di qualsiasi confronto in capo all’ex concessionario, che già dal 2000 e, poi, in via definitiva, dal 2002, è stato dichiarato decaduto dalla concessione, non rinnovata dal Comune.

L’Ente ha tentato in via consensuale di rientrare nella disponibilità delle aree. Ma l’ex concessionario continua, in modo arrogante, a comportarsi come se fosse il proprietario di un’area che, invece, appartiene alla Comunità bagnolese. La Società ex concessionaria è decaduta dalla concessione da oltre quindici anni e detiene abusivamente strutture ed impianti che sono di esclusiva proprietà del Comune. Il quale ha tollerato per troppi anni un atteggiamento padronale, per cui, in assenza di qualsiasi possibilità di concorde soluzione della questione, avvierà il procedimento funzionale al rilascio coattivo delle strutture del Laceno.

La decisione di arrestare le Seggiovie è imputabile esclusivamente all’ex concessionario, con evidenti danni a tutto il sistema turistico locale, per i quali sarà chiamato, nelle competenti sedi giudiziali, ai dovuti risarcimenti.
Il nostro obiettivo rimane sempre lo stesso: restituire la disponibilità delle aree al suo legittimo proprietario, il Comune di Bagnoli Irpino, in modo da poter accedere a finanziamenti di vitale importanza per il futuro di tutto il territorio. Tale fine, naturalmente, è diretto a presidiare e tutelare in via principale gli interessi economici degli operatori turistici della zona, per i quali l’Amministrazione comunale ha la massima considerazione, oltre a perseguire il rilancio economico, ricettivo e turistico di tutta l’Irpinia.

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