No a nuovi impianti eolici, rinegoziazione degli accordi con Acquedotto Pugliese, valorizzazione dell’Oasi WWF e del Parco archeologico. Luigi Ciccone, già sindaco dal ’93 al ’98, corre per la carica di sindaco di Conza della Campania. Sfiderà Pasquale Imbriani della lista “Progetto Comune per Conza” e la “civetta” guidata da Raffaele Giuseppe Farese. Partita essenzialmente a due quindi nel piccolo Comune altirpino, ma tanti i temi sui quali dibattere.
La sua lista, “Conza al centro”, si propone come alternativa all’amministrazione uscente per la presenza tra i suoi avversari, ad esempio, dell’ex consigliere comunale Vito Farese. Eppure anche lei ha già amministrato…
Nella nostra lista ci sono tre candidati che hanno già avuto esperienze amministrative: oltre a me, ci sono Felice Fiore e Giuseppina Tufano. Le altre però sono persone nuove. Ci siamo ritrovati attorno a un’idea di paese, veniamo da posizioni politiche diverse, ma abbiamo trovato una sintesi amministrativa. Siamo un gruppo unito, una lista creata per fare il bene di Conza, di tutti i cittadini.
Cosa rimprovera agli amministratori uscenti?
Credo abbiano fatto cose inutili. Hanno amministrato per 15 anni: dieci con Vito Farese e cinque con Vito Cappiello. Il gruppo era bene o male sempre lo stesso, non c’è stata condivisione. Hanno solo gestito e a un certo punto la popolazione si è loro rivoltata contro. Noi abbiamo un programma preciso che stiamo andando a spiegare a tutti con il porta a porta.
Conza ha un potenziale ancora tutto da esprimere in termini turistici. Penso all’Oasi o al Parco archeologico. Come interverrete?
Faremo di tutto per renderli accessibili. Sembra che il Parco sia chiuso per motivi di sicurezza, l’Oasi WWF ha problemi di fondi. Noi crediamo sia prioritario valorizzarli, sono le uniche possibilità di sviluppo di questo paese.
Punterà al turismo quindi, ma Conza ha anche un’area Pip e sul suo territorio insiste un insediamento industriale del Consorzio Asi. Tra l’altro molto vicino all’invaso artificiale. Come si conciliano le cose?
Devono per forza coesistere. Sono complementari per l’economia del territorio. L’area Pip non è del tutto sviluppata, ma sono presenti diverse aziende. Nell’area industriale ci sono aziende che stanno lì da 30 anni e considerando che qui le infrastrutture hanno sempre rappresentato un tallone d’Achille, vanno apprezzati questi imprenditori. Faccio notare che si è criticato e si continua a criticare l’industrializzazione del dopo terremoto: magari qualche spreco c’è stato, non tutti si sono comportati seriamente, ma grazie a quelle fabbriche c’è gente che lavora da trenta anni e prenderà la pensione senza aver mai messo piede fuori da Conza o dall’Irpinia.
Sull’eolico, che è stato anche oggetto di polemica da parte dell’associazione “Io voglio restare in Irpinia”, cosa ci dice?
Sull’eolico bisognava fare un discorso diverso anni fa. Quindici anni fa gli amministratori erano tutti d’accordo perché facevano comodo i ristori, oggi non esistono più e bisogna intervenire per limitare l’installazione delle pale eoliche, magari in terreni di privati. Del resto, non possiamo fare il turismo con gli impianti eolici a ridosso del lago.
Quindi, se doveste vincere, vi opporrete a eventuali progetti?
Di sicuro eviteremo che i progetti già avviati vengano ampliati.
A proposito di lago, a Conza oltre alla diga c’è il potabilizzatore dell’Acquedotto Pugliese. Il tema acqua è di interesse sovracomunale, ma nei rapporti con i pugliesi su che posizione vi porrete?
Su questa materia le competenze sono regionali. Noi però difenderemo il nostro territorio. Quando ero sindaco, firmammo una convezione con Aqp per la fornitura dell’acqua gratis ai conzani e la gestione rete idrica e fognaria, anch’essa a carico dei pugliesi. I miei successori hanno fatto un accordo di tipo diverso per un ristoro di oltre 300mila per 10 anni, che scade a fine 2018. Io farò di tutto per ritornare allo schema iniziale perché consente di utilizzare la manodopera specializzata dei Acquedotto pugliese e sgrava il Comune di un impegno di non poco conto.
Sul fronte Progetto Pilota Alta Irpinia, crede che Conza sia stata rappresentata in modo adeguato?
Non conosco a fondo la questione, lo confesso. Non so perché Conza, ad esempio, era tra i Comuni dissidenti. Spero non per semplice contrapposizione politica. Io andrò lì per capire e valutare ciò che è necessario per il bene di Conza, per fare scelte nell’interesse del paese. Poi è chiaro che tra 25 Comuni si deve trovare sintesi e la regola della democrazia è che se c’è una maggioranza, gli altri dissentono ma devono adattarsi.