Ciclovia dell’Acqua Caposele-Leuca, primi passi nel paese delle sorgenti

Caposele-Leuca, 500 chilometri in bici con circa venti milioni di euro. Un percorso turistico, uno dei quattro finanziati dal Ministero delle Infrastrutture. Si inizia a parlarne in maniera concreta in provincia di Avellino, interessata da un tratto di 22 chilometri ma soprattutto luogo di partenza (o di arrivo) del tragitto.

A Caposele l’agenzia di sviluppo Cilsi ha messo allo stesso tavolo tecnici, amministratori e livello di governo. C’era infatti il sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro. Come aveva fatto il ministro Delrio a Sant’Angelo dei Lombardi, De Caro parla dei miliardi generati dalle ciclovie. Quei miliardi vengono generati nel Nord Europa, qui la sfida deve ancora iniziare e oggettivamente nessuno conosce esattamente il potenziale della ciclabile, la ciclabile dell’Acquedotto pugliese.

Sappiamo che si partirà da Caposele, si attraverserà Laviano e Castelnuovo. Poi Conza, Calitri e via verso Melfi, per poi arrivare in Puglia. Ci sono due fasi però. Una è quella delle progettazione e della messa in sicurezza della strada. Si cercherà di utilizzare tratti già esistenti e dove necessario si provvederà a intervenire. Segnaletica, spazi sicuri e cartellonistica. I 20 milioni servono a questo, all’infrastruttura materiale. La seconda fase è quella della gestione e della promozione. Sappiamo che la regione capofila è la Puglia, ma che nulla vieterà a tutti i comuni e i soggetti interessati di animare il territorio: per venire incontro alle esigenze dei viaggiatori e per farci un po’ di economia.

 

Chiamiamolo hobby, sport o tendenza, il ragionamento è elementare – ha detto il sottosegretario –. Se un appassionato volesse percorrere tutta la Caposele-Leuca impiegherebbe più di una settimana in media. Significa fermarsi in sette punti a pernottare. L’opera è interconnessa con altri itinerari cicloturistici. Con un patrimonio naturalistico, agricolo e storico. Tre regioni, tante aree. L’Irpinia, il Vulture e il Melfese, l’entroterra salentino. Quella del Ministero è una scelta di indirizzo preciso, al Sud e in generale in Italia. Coniugare le grandi opere come la Lioni-Grottaminarda al futuro sistema di mobilità dolce. E l’Irpinia – ha ricordato – rientra nel progetto complessivo con la ciclovia dell’Acquedotto Pugliese e la linea ferroviaria Avellino-Rocchetta“.

la foto in copertina è tratta da www.ideegreen.it

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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