Non c’è stata la partecipazione in massa di Bologna e Roma, ma non era questo l’obbiettivo delle sardine d’Irpine riunitesi ieri pomeriggio a Cassano Irpino. Roccaforte della Lega, per la presenza del primo e unico sindaco leghista della provincia, il borgo altirpino era stato scelto per la prima assemblea pubblica del movimento lontana dal capoluogo Avellino. Cassano quindi come tentativo di sconfinare nei luoghi più interni e spopolati della provincia, per raccogliere opinioni e tastare con mano il sentiment della gente.
Alla riunione nel centro sociale si registrano una cinquantina di presenze, a voler essere ottimisti. Ma la platea è variegata: giovani e famiglie, teste canute. Ovviamente non tutte del posto. C’è ad esempio Franco Mazza dalla Valle del Sabato. Niente folle, appunto, ma un cerchio di sgabelli bianchi attorno a uno scatolone nel quale depositare idee e pensieri su foglietti di carta. Confluiranno in un documento per la classe dirigente irpina, a partire dai candidati alle prossime Regionali.
A spiegare il senso dell’iniziativa è Claudio Petrozzelli, che chiarisce ciò che anima le sardine: “A noi non interessa la polemica con la Lega o con il sindaco, ci interessava incontrare la gente e lo abbiamo fatto”. Su Facebook però il sindaco Salvatore Vecchia ironizza postando alcune foto. “Cassano non è un paese per sardine”, scrive. La replica social del movimento recita: “Si è da poco conclusa la nostra prima assemblea. Ringraziamo tutti per la partecipazione, è stato un bel momento aggregativo che sicuramente si ripeterà nei prossimi mesi in tutto il territorio provinciale. Abbiamo ascoltato pareri ed abbiamo accolto proposte. Nei prossimi giorni elaboreremo un documento di sintesi in relazione a quanto discusso questa sera. È emersa una grande voglia di partecipare e questa è la cosa più importante. Continuiamo a nuotare in mare aperto!”.