Appena arrivato a Montella saluto l’ex missino Raffaele Gregorio, di Castelfranci. Lo saluto col consueto pugno chiuso. “Salve compagno!“. Lui mi saluta stringendomi il braccio. Aspetta insieme ad altri Emma Staine, calabrese e candidata alle Europee sotto il simbolo Lega. Ad attenderla c’è il mondo della Ugl irpina e non solo, con i vertici provinciali e non solo. In parte ci sono operai di fabbriche chiuse o aperte, o che molto probabilmente riapriranno dopo questi anni. Ex Ocevi di Nusco, Scame. Anche chi ha fatto il presidio di mesi davanti al primo stabilimento. E Gregorio in sala lo fa notare: “C’era il mio sangue e il mio vino. E qui c’è la classe operaia. È importante qualche cavolata di Bossi o 50 anni di malgoverno in questa provincia? Io combatto il demitismo da sempre, ho anche aiutato a fare la lista contro di lui. Sono stato docente rivoluzionario, ho insegnato la libertà“.
Non so perché ma mi aspettavo una sala agghindata e luccicante. Non come nei comizi dei tempi belli di Forza Italia di una volta, con giovanotti dalle discutibili giacche blu e le scarpe da ginnastica bianche e nuovissime, col gessato. Con le forziste bionde, scosciate e sorridenti e piene di trucco e mussi a braciola. Coi manifesti a tappezzare ogni angolo. Ma una cosa un po’ più fashion. E invece la presenza femminile è rappresentata esclusivamente dalla candidata all’inizio. E il mondo operaio non porta la giacca blu. E non ci sono calici di champagne, del resto loro sono sovranisti. E manco di Prosecco. Acqua e Aglianico, a tavola regna il made in Irpinia con salumi e i formaggi irpini.