Export in calo in Campania, seppure di misura. E’ quanto viene fuori dal “Monitor distretti” redatto da Intesa San Paolo e diffuso questa mattina. La Campania fa infatti registrare alla voce export un -0,8%.
Non bastano i contributi positivi che vengono dall’agricoltura della Piana del Sele e dalla mozzarella di bufala campana a compensare i cali di export subiti dall’alimentare di Avellino, dalla concia di Solofra e dall’abbigliamento del napoletano. Un trend comune anche ad altre realtà come olio del barese.
Seguono un profilo di crescita invece le conserve di Nocera (+1,9% la variazione tendenziale nel 2016, pari a 18 milioni di euro aggiuntivi).
Nel rapporto sono anche indicati i singoli mercati. Così, in particolare contrazione dell’export in Germania ha colpito in particolare la meccatronica barese, l’abbigliamento del Napoletano, l’alimentare di Avellino e il pomodoro Pachino. Ancora, l’alimentare di Avellino perde terreno soprattutto sul mercato statunitense. E stessa dinamica per il mercato britannico, che è stata a principale destinazione commerciale.
Le conserve di Nocera rappresentano invece l’area distrettuale che ha conosciuto la maggior crescita in valore assoluto seguita dall’agricoltura della Piana del Sele, dalla mozzarella di bufala campana, dai vini e liquori della Sicilia occidentale e dall’ortofrutta di Catania.
Torna in territorio positivo, con una crescita a due cifre, anche il Polo farmaceutico di Napoli che chiude il quarto trimestre con un’accelerazione grazie alle ottime performance sui mercati svizzero e cinese. Bene anche il Polo aeronautico di Napoli che ha beneficiato del buon andamento delle vendite estere in Giappone, Cina, Canada e Regno Unito.
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