Pino Bruno sarà il presidente di tutti gli industriali e di tutte le aree industriali irpine. Non potrebbe essere altrimenti alla luce della serietà che il nuovo numero uno di Confindustria Avellino ha dimostrato di possedere nella gestione dell’azienda familiare, da editore e nei vari ruoli ricoperti in questi anni a livello confindustriale. Uno che si è formato lavorando sin da quando aveva 14 anni, come ha egli stesso sottolineato nella sua relazione di insediamento lunedì sera, e che per quattro decenni è andato incontro alla fortuna svegliandosi alle 6 del mattino ogni santo giorno. Uno che ha affidato ai concetti di impresa responsabile e impresa come bene comune il compito di spiegare la sua visione e missione di imprenditore, che si interroga sulle conseguenze del suo operato sulla collettività e lo investe di una funzione sociale. Di qui la grande attenzione per l’alta formazione dei giovani e la cultura d’impresa che caratterizzeranno il suo mandato.
Un presidente che ha chiesto alle banche, sin dalla sua prima uscita ufficiale, di “essere meno lontane dalle imprese, di visitare frequentemente i siti produttivi in quanto solo una approfondita conoscenza del progetto d’impresa consente di valutarne il potenziale di sviluppo”. Un modo per invitarle con eleganza a dismettere i panni del contabile e vestirsi di umanità. Ma che ha pure annunciato riunioni itineranti dell’associazione finalizzate a “conoscere meglio la realtà imprenditoriale irpina, i contesti insediativi, le loro problematiche” perché – è stato l’appello ai soci in sala – Confindustria non deve “mai diventare corporazione”. E conoscere il territorio significa censire le aree e valutare lo stato dell’arte, ha sottolineato il successore di Basso, precondizione per poter sollecitare gli altri enti, a partire dall’Asi, dai Comuni e dalla Regione Campania, ad attivarsi per rendere davvero attrattive e competitive le aree industriali e le aree PIP della provincia attraverso interventi ordinari di manutenzione, come la cura degli spazi verdi, il completamento e la realizzazione di infrastrutture (viabilità, impianti di depurazione, di videosorveglianza, pubblica illuminazione), la messa in sicurezza delle zone a rischio idrogeologico e la predisposizione di banda larga e fibra ottica.
Ma se quanto premesso ci porta a dire che Pino Bruno sarà il presidente di tutti gli industriali e le aree industriali irpine, c’è tuttavia un’evidenza dalla quale non si può prescindere. Bruno è di Grottaminarda, dove ha sede il quartier generale della sua azienda, comune tra i più importanti dell’area ufitana, territorio interessato (in alcuni casi già in via pratica, in altri ancora allo stato teorico) da grandi progetti infrastrutturali come l’Alta Capacità Napoli-Bari, la stazione logistica, la Lioni-Grottaminarda e il riconoscimento di zona economica speciale, cui si somma l’azione di rilancio della ex Irisbus, oggi Industria Italiana Autobus. Così mentre Solofra e Pianodardine soffrono di problemi ambientali piuttosto rilevanti e che hanno finalmente catturato lo sguardo della Procura, Valle Ufita si candida a tutti gli effetti a diventare il perno industriale della nostra provincia potendo guardare al futuro con ottimismo. E potrà farlo contando ora anche su un presidente simbolo dell’Ufita che lavora, fa impresa e risulta vincente.