Risolvere l’emergenza idrica in Irpinia. Il consigliere regionale Francesco Todisco spiega la sua proposta in conferenza stampa. Tre i punti principali: “Innanzitutto il rifacimento delle reti idriche, in modo da ridurre il tasso di dispersione che attualmente è pari al 50% ma arriva anche a punte del 60 in Campania, portandolo ad un livello più tollerabile che si aggiri tra il 15 e il 20. Per questo è necessario che tutti i piccoli progetti interni, delle amministrazioni comunali, vadano finiscano sotto la regia della regione Campania che deve stimolare, orientare e costruire un grande progetto”, ha spiegato l’esponente di Articolo 1-Mdp. Altro punto: “C’è da dire che il punto di maggior dispersione dell’acqua è l’utilizzo per uso agricolo e industriale, per cui bisogna studiare e progettare il sistema depurativo e quello fognario in modo da distinguere le acque nobili dalle altre che possono essere riutilizzate a fini civili, agricoli e industriali”.
Il terzo riguarda la messa in sicurezza del territorio “Bisogna fare uno studio che consenta un progetto di rallentamento delle acque piovane sul terreno, in modo che le falde possano rimpinguarsi più facilmente, diminuisca il costo dell’energia per sollevare l’acqua dalle falde e, allo stesso tempo, si metta in sicurezza il sistema boschivo indebolito dalle piogge sempre meno frequenti ma più intense e dagli incendi che si sono verificati in estate. In questo progetto rientra anche la creazione di piccoli laghetti stagionali che consentono di rallentare e fermare la acqua”.
Riprogrammare i fondi, interloquire con il governo nazionale e dirigere le aree interne verso l’attuazione di progetti già finanziati, questi gli impegni sui quali bisogna focalizzarsi secondo Todisco per il miglioramento della situazione idrica. “Progettare un rifacimento è una cosa molto meno visibile alla cittadinanza rispetto al rifacimento di una piazza o un marciapiede, lavori che invece preferiscono fare le amministrazioni comunali. Bisogna, invece, mettere a sistema questi interventi sulla rete idrica, in modo che la mole di finanziamenti e investimenti sia guidata verso una grande progettazione. E in questo la regione deve assumere un ruolo guida”.
Sull’Alto Calore: “Il tutto parte da una forte riaffermazione del ruolo pubblico nel governo dell’acqua, sia per il rifacimento delle reti che per la gestione del servizio idrico. L’acqua è una grande questione che riguarda tutto il paese ma in particolare zone come la nostra. Per cui senza una visione degli investimenti pubblici non è possibile giocare questa partita, in cui soggetti come l’Alto Calore hanno un ruolo fondamentale nella riaffermazione del pubblico, anche perché non è assolutamente dimostrabile che il privato possa intervenire meglio. Noi abbiamo la possibilità che soggetti pubblici intervengano e per fare ciò, la classe dirigente deve essere adeguata a gestire processi del genere. Sono molto preoccupato per il destino dell’Alto Calore – ha dichiarato infine Todisco – perché le notizie che giungono, anche nei rapporti con il personale, non sono buone. Naturalmente la regione da sola non ce la può fare perché ci sono tanti soggetti come i gestori, gli enti d’ambito, l’ente idrico regionale, ma può essere stimolante e richiamare il pubblico a fare la sua parte“. La mozione è stata firmata dai consiglieri regionali irpini e dal sannita Mortaruolo.