Si muove poco o nulla sul fronte candidature. Una settimana alla presentazione dei nomi di partiti e coalizioni per le elezioni politche, plausibile che almeno le forze principali scioglieranno la riserva last minute per non lasciare vantaggi strategici, o addirittura nomi, agli avversari.
In casa Pd salirebbero le quotazioni della deputata uscente Valentina Paris per il listino proporzionale alla Camera. Il presidente del Pd Matteo Orfini spinge in quella direzione, ma resta un terreno minato. Da un lato Orfini vorrebbe anche garanzie per la napoletana Valeria Valente. Dall’altro in questo modo non si creerebbero i presupposti per una partita più o meno sicura per Luigi Famiglietti. L’incognita del collegio avellinese rischia di diventare una rogna. Paris non sarebbe in ballo per l’uninominale, allora l’alleato Angelo D’Agostino potrebbe essere indispensabile. Ma intanto nel collegio uninominale Ariano-Alta Irpinia il favorito resta sempre l’altro alleato del Pd, Giuseppe De Mita. E due alleati da mandare a raccogliere voti sarebbero troppi secondo i dem. Forse. Perché i voti servono e in linea teorica entrambi, D’Agostino e De Mita, sono in grado di raccoglierli.
Nel campo del centrodestra il problema principale resta il collegio Ariano-Alta Irpinia. Le ipotesi sono quelle di una candidatura “eccellente” ed esterna al territorio, tipo Mara Carfagna. Oppure, se dovesse sfumare l’ex ministro delle Pari Opportunità, e se Forza Italia non dovesse trovare altre soluzioni, la coalizione potrebbe affidare la corsa a Noi con Salvini, forte di un nome del territorio come Marco Pugliese. Oppure a Fratelli d’Italia, ma questo dipenderà dalla suddivisione dei collegi tra i partiti del centrodestra. Altra opzione, la candidatura di un esponente della “quarta gamba” di centrodestra come Ettore Zecchino. Agevole la situazione per la corsa al Senato e per il collegio avellinese per la Camera. Cosimo Sibilia e Pietro Foglia restano saldamente favoriti.
Liberi e Uguali, neonata coalizione con Mdp, Sinistra italiana e Possibile, continua ad avere i suoi problemi: il braccio di ferro Giordano-Todisco rischia di condizionare un’entrata in campo che con le spaccature nel Pd irpino poteva anche essere interessante. Tuttavia è da considerare il solito collegio altirpino: qui l’eventuale presenza di un nome forte, e la contestuale candidature di De Mita nel centrosinistra, potrebbe rendere più avvincente la campagna elettorale.