“A sinistra per un paese normale”, al Carcere Borbonico di Avellino. Insieme al consigliere regionale Francesco Todisco, l’europarlamentare Massimo Paolucci e Massimo D’Alema. Quest’ultimo è arrivato nel capoluogo irpino dopo la mancata visita alla Federico II di Napoli. Sul convegno annullato per la contestazione di collettivi studenteschi, D’Alema ha detto: “E’ preoccupante quello che succede a Napoli, non è il primo episodio. In quella città ormai non è più possibile avere una discussione politica pubblica a causa di questi gruppetti di provocatori che la impediscono. Bisogna cercare di capire chi è responsabile e prevenire, per mantenere la libertà di discussione politica, fondamentale prerogativa dei paesi democratici”.
Rivolgendosi poi direttamente ai contestatori, D’Alema ha attaccato: “Nei cartelli mi accusavano di aver appoggiato il Jobs Act e la Buona Scuola. Sono un po’ ignoranti oltre che violenti, perché io non ero parlamentare, ma presidente di una fondazione culturale quindi non ho votato nessuno di questi provvedimenti e quando sono stati presi ho espresso il mio dissenso anche dall’esterno del Parlamento. Prima di contestare dovrebbero studiare, sarebbe già un grosso passo in avanti”.
Sul centrosinistra diviso l’esponente Mdp ha tirato in ballo le elezioni in Sicilia: “Pd? Avrebbe perduto comunque, perché chi ha votato per noi non avrebbe mai votato per il candidato di Renzi e Alfano. Il Pd ha perduto per i cattivi risultati del governo Crocetta e la scarsa qualità del suo ceto politico. Per rendere credibile un’alleanza – ha poi proseguito – occorre rimuovere le ragioni che hanno creato la divisione e quindi affrontare una riflessione critica su questi anni e delineare una piattaforma politica innovativa e correttiva”.
E si è detto pronto, insieme al suo movimento progressista, ad un confronto: “Se anche il Pd lo è, per correggere queste politiche, ce lo faccia sapere. Ma sono sicuro che non è interessato ad un dialogo, vista la logica autoreferenziale in cui si muove il suo segretario. Ha annunciato che avrà il 40% dei voti, per cui non ha bisogno di dialogare con nessuno”.
Il Movimento democratico e progressista ha chiamato a raccolta tutte le forze che vogliono rilanciare i valori progressisti della sinistra e del centro sinistra. Come ha spiegato lo stesso D’Alema “il nostro è un discorso aperto e sono fiducioso che aderiranno in molti, innanzitutto cittadini“.
Francesco Todisco: “Consapevoli dei rischi che il Paese corre nella morsa demagogica costruita dalle scelte politiche del pd, dalle scelte di governo su scuola, ambiente, economia che hanno spalancato la porta ai barbari. Il Pd ha cambiato pelle e natura“.