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D’Alessio: “Scelgo Mercogliano per restituire colore alla città”

Dai banchi dell’opposizione, Vittorio D’Alessio aspira alla fascia tricolore nel comune di Mercogliano. Dopo aver lasciato l’incarico di presidente della Pro Loco, non volendo legare l’associazione alla politica, scende in campo circondato anche da tanti giovani che con la lista “Io scelgo Mercogliano” si propongono come alternativa alla civica “Noi per Mercogliano”, guidata dall’assessore uscente Modestino Gesualdo, e ai 5 Stelle di Giuseppe Graziano.

Il nome della sua lista ha dato modo ai candidati consiglieri, durante la loro presentazione, di spiegare ai cittadini quale sarà il contributo di ognuno in caso di vittoria il 26 maggio. Avvocato, lei perché sceglie Mercogliano?

Io scelgo Mercogliano perché di fronte a una città al collasso sarebbe stato più facile rassegnarsi o criticare dalla poltrona di casa. Invece scelgo di provare a lottare per restituire colore ad una città in bianco e nero. Scelgo di esserci, di costruire insieme un futuro, nel pieno spirito del mondo dell’associazionismo da cui provengo e grazie al quale ho avuto modo di capire quali sono le criticità e le difficolta di questo paese. La prima sicuramente sta nell’interfacciarsi con l’amministrazione. Mi sono candidato perché vorrei riportare agli occhi dei cittadini una Mercogliano diversa dall’attuale e dare loro quell’ascolto che fino ad ora non c’è stato. L’amministrazione uscente non ha mai voluto un’aggregazione tra cittadini perché avrebbe sottratto una bella fetta di elettorato. Invece bisogna partecipare alla vita cittadina senza chiedere nulla in cambio. Scelgo Mercogliano per ristabilire un legame col singolo cittadino affinché i diritti non diventino uno scambio di favori. La nostra comunità non deve sentirsi lontana ma parte di una condivisione costante e deve avere un amministratore più umano e meno politico.

In queste ultime settimane si parla soprattutto di valorizzazione e riqualificazione di un paese che negli ultimi anni sembra non essere più un punto di riferimento per il Partenio e, in generale, per l’Irpinia. Quali sono secondo lei le maggiori criticità e in che modo pensa si possano risolvere?

Non c’è un’opera realizzata in questi ultimi nove anni che non abbia un contenzioso in essere. Anche le sedi stradali realizzate sono soggette a numerosi contenziosi per la cattiva manutenzione delle stesse. Il vero problema è che non ci si interfaccia con l’imprenditoria che vuole investire sul nostro territorio, mentre noi abbiamo idee innovative e le attiveremo attraverso il project financing. Nel momento in cui non si trovano i finanziamenti pubblici, la strada giusta è quella di dare in gestione le strutture pubbliche sia ai privati che alle associazioni che possono riqualificarle e utilizzarle. Le strutture montane, come quella di Campo Maggiore e Acqua Fidia, si potrebbero dare ad associazioni e cooperative locali affinché riqualifichino e controllino le aree, senza lasciare un bene pubblico al degrado.

Da ex presidente della Pro Loco Mercogliano, ha avuto modo di lavorare soprattutto nel turismo, in particolare quello religioso legato al Santuario di Montevergine. Secondo lei cosa si può fare per dare un’ulteriore spinta al settore e allargare l’offerta al patrimonio culturale ed enogastronomico locale, vista anche la posizione strategica del paese?

Punteremo sul turismo integrato che non riguarderà dunque solo Montevergine. Quando arriva un turista a Mercogliano può visitare l’intero Partenio che è ricco di bellezze naturali, ma che oggi non attraggono perché mancano i servizi. Aree pic-nic, sentieri, videosorveglianza sono servizi da migliorare per poi ampliare il discorso agli imprenditori locali. Cercheremo di fare un consorzio con allevatori e caratterizzare Mercogliano con un marchio per i prodotti tipici. Cose realizzabili anche a breve termine, ovviamente con la volontà degli attori economici del territorio. Una delle nostre idee, e non capisco perché ha fatto ridere gli avversari, è puntare sull’albergo diffuso come volano economico, da realizzare nel centro storico, affidando i locali da ristrutturare con pochi soldi ai giovani. In questo modo si possono attrarre anche quei turisti che già vengono a Montevergine e che potrebbero fermarsi qualche giorno in più a Mercogliano. Anche così si genera economia, ma a qualcuno non entra nella mente già occupata da grandi opere e progetti irrealizzabili.

A proposito di giovani, a loro tanto spazio nella sua squadra, ma anche nei punti principali del programma elettorale. In che modo Mercogliano può dare nuove opportunità di lavoro e supportare progetti a favore delle nuove generazioni?

Ricollegandomi al progetto dell’albergo diffuso a Capocastello o alla gestione della casina di Campo Maggiore, sono proprio i giovani che potrebbero occuparsene perché, come ho già detto, con pochi soldi si possono ristrutturare i fabbricati e attrarre turisti, per poi avere un introito attraverso un sistema integrato. Bisogna dare loro l’opportunità di realizzare un progetto a breve termine, mentre la macchina amministrativa deve pensare a migliorare le condizioni del territorio. I progetti si generano se si hanno a disposizione strutture e servizi adeguati, poi è chiaro che ci vuole anche l’impegno da parte dei giovani, perché l’amministrazione non può fare miracoli. A parte Decathlon.

Sabina Lancio

Ha da poco conseguito la laurea magistrale in Teoria dei linguaggi e della comunicazione audiovisiva all'Università degli studi di Salerno. Le piace scrivere e, in generale, lavorare nel mondo della comunicazione, conoscere nuove persone e intraprendere nuovi percorsi.

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