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De Luca a Nusco: ‘Trovati altri 60 milioni per l’Alta Irpinia’

“Iniziativa di resoconto dell’attività della Regione Campania in Alta Irpinia e confronto politico”. Così il governatore della Campania Vincenzo De Luca definisce l’incontro di martedì sera nel seminario di Nusco. Ospite dell’ex presidente del Consiglio Ciriaco De Mita, nella triplice veste di sindaco, guida del Progetto pilota Alta Irpinia e leader di un gruppo di popolari che proverà a dire la sua anche alle prossime elezioni regionali, De Luca ascolta in religioso silenzio l’intervento del padrone di casa e coglie l’occasione per lanciare la sua volata verso la riconferma a Palazzo Santa Lucia.

Non è un patto di Marano bis, anche perché sarebbe del tutto prematuro a oltre sei mesi dal voto. Ma De Mita ringrazia De Luca per gli impegni passati e presenti per l’Alta Irpinia e i due mettono sul piatto finanziamenti concessi o da concedere che hanno il sapore dell’accordo elettorale. “Come vedete lui ha altri 100 anni davanti – esordisce con la consueta ironia De Luca -. Il cammino sin qui è stato complicato (lo aveva ribadito in apertura anche il sindaco di Nusco, leggi qui): non è facile trovare le risorse di questi tempi, ma lo abbiamo fatto. Ora bisogna fare le opere e chiudere i cantieri però, se no il lavoro non è completo. Non voglio fare demagogia al contrario, ma mai come con questo governo regionale c’è stata tante attenzione per le aree interne. Qui c’è stata una bella idea politica. Il rischio però che l’area pilota diventasse solo uno slogan c’era. Servivano risorse, ma pure un’azione di accompagnamento amministrativo da parte degli uffici”, dice il governatore quasi a voler voltare pagina dopo le incomprensioni sull’erogazione dei fondi.

Poi De Luca snocciola i numeri. Nel suo lungo rosario ci sono cose fatte e cose ancora da fare. Cose previste già nell’accordo da 200 milioni firmato dalla Regione e Progetto pilota Alta Irpinia due anni fa. Cose che interessano questo pezzo di territorio, ma che non stavano in quel calderone. Finanziamenti diretti, finanziamenti dietro risposta a bandi. Insomma, l’opportunità è ghiotta per fornire un quadro d’insieme su quanto fatto da Palazzo Santa Lucia in questi anni per la parte sud orientale della provincia e il governatore la coglie al volo. Elenca: “Abbiamo dato per la rete museale e beni culturali e naturali 10 milioni, 800 mila euro per Scuola viva, sulla start up dell’azienda forestale 10 milioni, per il potenziamento del collegamento tra ospedale e territorio altri 3 milioni e mezzo di euro, sulle seggiovie 12 milioni e mezzo. E ancora: 25 milioni per la viabilità, 7,5 milioni per la banda ultra larga e poi abbiamo finanziato la Lioni-Grotta”. Questo il pregresso.

“Ora abbiamo recuperato altri 60 milioni di euro: 9 milioni per interventi di recupero delle sorgenti di Sele, Calore e Ofanto; altri 20 per i beni culturali e il turismo religioso; 15 milioni li spenderemo sulla montagna tra Calabritto e Senerchia, altri 7,5 per i castagneti dell’area serinese e montellese. Per i ruderi del castello di Nusco arriveranno 3 milioni di euro e altri cinque e mezzo per gli aiuti alle imprese artigiane”, annuncia De Luca per il futuro della Città dell’Alta Irpinia, prima di lasciarsi andare a considerazioni di carattere strettamente politico.

“Credo di essere uno dei pochi ad aver letto Papa Ratzinger sulla speranza – dice il governatore cogliendo l’assist di De Mita che proprio di necessità di alimentare la speranza della gente aveva parlato -. La speranza è un principio attivo, non è desiderio, è combattere da subito per realizzare. In questa definizione di speranza siamo accomunati dallo spirito popolare e perciò sono libero. E’ per questo che non ho problemi a ribadire che quello che ho fatto, l’ho fatto sempre nonostante il partito che, anzi, mi ha sempre rotto le scatole. Non sono debitore di nessuno, sono altri a dover andare scalzi a Pompei. Siamo usciti dopo 10 anni dal commissariamento della sanità. Siamo pronti a sfidare Salvini sull’efficienza. Ci candideremo e vinceremo“, chiosa.

 

 

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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