Il nuovo corso dell’area interna Alta Irpinia parte ufficialmente oggi, 30 ottobre 2021. Sono trascorsi quasi sette anni fa da quando nel Castello ducale di Bisaccia venne formalizzata la nascita della Città dell’Alta Irpinia e fu eletto presidente, per acclamazione, il sindaco di Nusco Ciriaco De Mita. Fu un riconoscimento allo statista, anche per essersi prodigato affinché il territorio più estremo della provincia di Avellino venisse inserito tra le sperimentazioni della Strategia nazionale Aree Interne.
Il nuovo corso, dicevamo, parte con due novità rilevanti. La prima è la presenza di una nuova guida: Giancarlo De Vito, sindaco di Aquilonia (leggi qui la scheda). Un’elezione arrivata dopo mesi di tatticismi, un nome spuntato fuori anche un po’ a sorpresa e sul quale si è trovata la definitiva convergenza della quasi totalità del tavolo nelle ultime 48 ore. L’operazione, portata avanti soprattutto dagli amministratori di area petracchiana del Partito democratico, ha sfiorato l’unanimità al netto dell’astensione di Conza e dell’assenza di Nusco.
La seconda novità è la nascita del comitato di coordinamento, cioè di un organo collegiale di natura direttiva composto da sei amministratori. Avrebbe dovuto fare la sua comparsa già qualche anno addietro, ma la cosa non si è mai concretizzata. Ora, con l’adozione della convenzione da parte dei consigli comunali (l’unico a doverlo ancora fare è Bagnoli, che si riunisce mercoledì), il comitato ha preso forma. Si sarebbe dovuto votare a scrutinio segreto, ma la ritrovata sintonia all’interno dell’assemblea ha fatto optare per un voto palese, per alzata di mano. “Facciamo subito un ragionamento politico per indicare se possibile all’unanimità i nomi del presidente e del direttivo”, è stata la proposta di Salvatore Vecchia per Cassano Irpino. Lo stesso ha poi sgranato il rosario di nomi, venuti fuori dalla necessaria scrematura delle ultime ore. Giovedì sera gli aspiranti erano 9. Toccherà quindi a Senerchia, Torella dei Lombardi, Lacedonia, Andretta, Rocca San Felice e Castelfranci coadiuvare l’azione del presidente. Nelle prossime settimane si procederà alla costituzione di commissioni e la struttura verrà completata con l’innesto di quattro tecnici.
“Sono orgoglioso di avere per la prima volta un ruolo sovracomunale – commenta a caldo il sindaco di Andretta Michele Miele – e di poter fare qualcosa in prima persona per la mia terra. E’ stato rispettato un criterio giusto: copertura territoriale e appartenenza politica, anche di chi non è iscritto a partiti. Siamo in sei e staremo vicino al presidente De Vito, cui faccio i miei auguri. Abbiamo dato un segnale importante di unione e ripartenza”.
Amado Delli Gatti per Torella dei Lombardi dichiara: “Non abbiamo infinito tempo e infinite soluzioni. Questo di stasera è l’innesco e la forgia dalla quale deve uscire il tutto. Il Pnrr è una bella occasione, ora ci siamo e andiamo avanti”. Soddisfatto Guido Cipriano, sindaco di Rocca San Felice: “Sono stati accolti tutti i rilievi fatti da alcuni di noi nella riunione di giovedì, bene così”. Mentre il collega Antonio Di Conza per Lacedonia evidenzia: “Mi piacerebbe che da oggi non si parlasse più di maggioranze e minoranze, almeno nei contesti sovracomunali. Costruiamo una condivisione di intenti, anche per gli altri enti, tenendo conto di territorialità e appartenenze politiche”.
Concetto ripreso dal sindaco di Cairano Luigi D’Angelis che dice: “Ringrazio tutti, anche chi magari veniva da un altro gruppo politico e ha fatto passi indietro in nome della condivisione. Se la sfida che ci attende partisse in maniera debole, saremmo travolti perché la fiducia dei cittadini sul Progetto pilota è ai minimi termini. Occorre operare nella condivisione e nella convergenza, il nuovo corso non può partire con frizioni o distinzioni o rotture sul piano personali. La parola minoranza non dovremmo usarla”. E sulla presidenza il consigliere provinciale aggiunge: “Più bravi di De Mita non ce ne sono, qui e altrove. Era però necessaria discontinuità, una nuova visione che si fondi su una condizione di collegialità”.
La giornata non consegna soltanto due novità, ma pure due curiosità. Oltre a perdere la presidenza, Ciriaco De Mita si trova pure senza ruoli direttivi all’interno del Progetto pilota: da Nusco non è arrivata candidatura. Cinque dei sei amministratori che compongono il comitato, non è dato sapere se per una casualità o per intenzione, sono stati eletti dopo il 2015. In altre parole, non c’erano quando tutto è iniziato.