I due sconfitti del centrosinistra alla Camera alle Politiche dello scorso 4 marzo, Giuseppe De Mita e Angelo D’Agostino rompono il silenzio con dei post su Facebook. Correvano negli uninominali, sono arrivati in entrambi i casi terzi ad Avellino e nel collegio Ariano-Alta Irpinia.
“In primo luogo, vorrei ringraziare di cuore tutti quelli che hanno condiviso i momenti di questa campagna elettorale e si sono impegnati in prima persona. Sono convinto che il nostro sforzo di interpretare le difficoltà del tempo presente non si debba interrompere. Per certi versi il risultato elettorale così eclatante ci impone di continuare alla ricerca di una via di cambiamento e di riconciliazione. E’ necessario portare avanti insieme questa riflessione. Ci vediamo perciò martedì prossimo alle 17.00 presso il Viva Hotel di Avellino per riprendere il nostro dialogo. Vi aspetto”, è il commento di De Mita.
Più lunga la riflessione di D’Agostino che annuncia di voler continuare nel suo impegno per l’Irpinia. Per l’imprenditore irpino sarà necessario per il centrosinistra attrezzarsi in vista delle amministrative. “Il primo dovere di chi è politicamente impegnato è di rispettare la volontà degli elettori. Perciò ringrazio tutti, sia quelli che mi hanno dato il loro consenso, sia quelli, in maggioranza, che hanno scelto di farsi rappresentare in Parlamento da altri candidati. Dico subito che il mio impegno per il territorio irpino di certo non finisce qui. Intendo, anzi, continuare in modo addirittura più intenso, ammesso pure che sia possibile rispetto a quanto ho già potuto fare. L’obiettivo è di contribuire a creare un futuro migliore per le nuove generazioni, fondando l’impegno sulla concretezza e non sulle promesse. Nelle prossime settimane sarà opportuno interrogarci con serietà, e direi con estremo rigore, sugli errori commessi dal centrosinistra, non solo a livello nazionale, ma anche locale. Gli interrogativi, a mio avviso, dovranno essere essenzialmente due: 1) perché non siamo stati capaci di comunicare efficacemente tutto quanto è stato fatto per l’economia meridionale; 2) perché non siamo riusciti a persuadere i cittadini circa la bontà della nostra azione governativa.
Nei cinque anni della legislatura, ho ripetutamente chiesto al Governo di affrontare la questione meridionale in termini concreti ed incisivi. I dati raccontano che ci sono stati significativi processi di sviluppo. Evidentemente, però, ciò non è stato sufficiente per far rientrare la disoccupazione, in particolare quella giovanile, in misura soddisfacente; e a contenere, dunque, anche il gravissimo stato di sofferenza nel quale versano tantissime famiglie irpine. Non si tratta di un mea culpa, ma del doveroso rilievo delle difficoltà oggettive che si sono frapposte ad un più spedito raggiungimento degli obiettivi. Non possiamo dimenticare al riguardo, infatti, che soltanto da pochissimo tempo anche il Mezzogiorno d’Italia è uscito dalla fase recessiva. Voglio dire che i risultati dell’azione di governo, anche nel Mezzogiorno, si potranno apprezzare in un futuro non lontano.
I nostri elettori hanno legittimamente scelto di affidarsi a coloro che, pur non indicando le coperture, hanno fatto promesse accattivanti. Una per tutte, il reddito di cittadinanza. Confesso il mio scetticismo al riguardo, sia come imprenditore che come persona impegnata in politica, seppure non professionista della politica. Credo, infatti, che la strada per combattere la disoccupazione sia quella di creare posti di lavoro attraverso politiche concrete di investimenti nei settori giusti. Non avremo posti di lavoro stabili in Italia, e nel Mezzogiorno in modo particolare, se il tessuto produttivo non sarà messo nelle migliori condizioni di competitività con i sistemi degli altri paesi europei. Per questo e per gli altri obiettivi che 5 anni fa mi fecero aggiungere ai miei impegni imprenditoriali anche quello politico, continuerò con ferma volontà ad essere presente a sostegno delle legittime aspettative della mia terra e della mia gente. Intanto auguro buon lavoro agli eletti, con l’auspicio sincero che possano produrre fatti concreti per la nostra provincia. Mi consento, infine, di suggerire al centrosinistra irpino di rimboccarsi le maniche in vista dei prossimi impegni, primo tra tutti la necessità di dare al Comune Capoluogo un’amministrazione operosa e politicamente stabile”.