“Il turismo può essere un settore economico che si somma ad altri, ma non può essere una rivoluzione. Penso che a Calitri e in altri luoghi delle aree interne si sia puntato molto in questi anni. La nostra offerta, culturale e non, è sicuramente cresciuta. Ma i posti letto non sono aumentati e in ogni caso parliamo di flussi di nicchia che non cambiano il quadro economico generale di una singola zona”.
Così il sindaco di Calitri, Michele Di Maio, in un’intervista a Il Mattino. Il primo cittadino entra così nel dibattito sulla possibile rinascita delle aree interne, dibattito che ha preso vigore dopo l’intervento dell’architetto Boeri su Repubblica. E una discussione che investe anche la Strategia nazionale aree interne.
“Io ho sempre pensato che ci debba essere il lavoro alla base della strategia nazionale – dice Di Maio -. Avevo sentito il ministro Peppe Provenzano prima della pandemia sulla questione della ferrovia Calitri-Eboli. Le intenzioni per far bene sulle aree interne italiane ci sono, i fondi no. Se pure si dovesse raddoppiare la dotazione, questa si tradurrebbe di fatto in cinquemila euro e rotti per ogni piccolo comune della Penisola. Di che parliamo? Qui c’è bisogno di un piano enorme, di miliardi. Si fanno bei ragionamenti sulle aree interne, li seguo sempre. Ma c’è il rischio che restino chiacchiere”.
Ma intanto l’estate è un periodo importante per Calitri. E per lo Sponz Fest si pensa a una versione light. “Mi pare evidente che non si possa più parlare dei concerti come li abbiamo vissuti fino ad ora. Per quanto riguarda i nostri eventi ho sentito recentemente Vinicio Capossela. L’artista e il suo team sarebbero orientati per uno Sponz versione light. Gli spazi a Calitri non mancano, il distanziamento sarebbe garantito. Però ci andiamo con i piedi di piombo, ripeto. Sono solo idee e riflessioni al momento in attesa dei protocolli nazionali sugli eventi”.
L’orientamento del Governo sarebbe quello di permettere gli eventi all’aperto fino a un massimo di mille persone e comunque con distanziamento. A Calitri, come in altre realtà dell’Alta Irpinia, l’operazione sarebbe possibile.