Il polo specialistico riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi, a Sant’Angelo dei Lombardi, vedrà partire entro settembre cinque medici. Una neurologa è già stata trasferita a Caserta ad aprile, altri quattro verranno assegnati agli ospedali “Frangipane” e “Criscuoli”, ad Ariano Irpino e nella stessa Sant’Angelo, dopo essere risultati vincitori di concorso.
C’è preoccupazione tra i corridoi del polo specialistico che fa numeri da prima della classe in Italia. Quasi 900 ricoveri l’anno, con un’elevata produttività anche a livello economico e pazienti provenienti da diverse regioni del Sud. Da settembre i medici potrebbero essere sette per un’utenza media di tre ricoveri al giorno. Il sottodimensionamento comunque non preoccupa i vertici della Fondazione che da Milano nei giorni scorsi hanno fatto sapere: “Abbiamo appreso le novità riguardanti i medici del polo riabilitativo santangiolese. Che uno o più medici vincano i concorsi e vadano a lavorare altrove è naturale ed è capitato in altre sedi d’Italia. Non ci siamo mai fatti trovare impreparati e quindi non succederà nemmeno per Sant’Angelo dei Lombardi”. Con i tre mesi di preavviso stabiliti non ci saranno buchi o lacune: “C’è il tempo e naturalmente tutta la volontà per gestire la situazione che si è venuta a creare”. Il caso nasce pochi mesi dopo la battaglia condotta dai sindacati per far rispettare gli orari stabiliti per infermieri, fisioterapisti e personale amministrativo a cavallo dell’accordo di crisi.
Intanto, la FP CGIL Campania e la FP CGIL di Avellino esprimono profonda preoccupazione per i toni e le modalità con le quali il direttore del personale Enrico Maria Mambretti ha condotto l’incontro con i lavoratori di Sant’Angelo dei Lombardi lo scorso 1 giugno. “Unico oggetto dell’incontro sono state le diffide accertative che l’Istituto Territoriale del Lavoro di Avellino ha notificato alla Fondazione per crediti patrimoniali a seguito della mancata corresponsione delle competenze economiche – spiega una nota del sindacato -. La vicenda, come già riportato dalla stampa in passato, nasce da una richiesta di intervento della FP CGIL del 6 giugno 2016 che, dopo una lunga attività ispettiva congiunta degli ispettori del lavoro della ITL e degli ispettori dell’INPS, ha dato ragione, almeno finora, a quanto sostenuto dal sindacato”.
“A seguito delle notifiche eseguite alla fine del mese di maggio, il direttore del personale ha inteso incontrare i lavoratori del Polo utilizzando toni e modalità al limite dell’intimidazione e “consigliando” ai lavoratori di sottoscrivere un modello che la Fondazione avrebbe predisposto per rinunciare alla diffida accertativa – si legge ancora nel comunicato – La FP CGIL Campania e la FP CGIL di Avellino nel ribadire la forte preoccupazione per tali modalità intendono rappresentare che gli uffici legali stanno valutando se quanto avvenuto il 1 giugno e quanto sta avvenendo in queste ore con la sottoposizione ai lavoratori di tale “modello di rinuncia” possa essere individuato quale attività antisindacale e rappresentano la totale estraneità del sindacato all’azione della Fondazione Don Gnocchi dato atto che la stessa Fondazione ha inteso far passare il messaggio che tale azione sarebbe concordata con il sindacato”.
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