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Due scenari per il progetto pilota, nuovo incontro a Calitri

Come andrà a finire questo pomeriggio all’assemblea del Progetto pilota non è possibile del tutto prevederlo. L’esito della riunione di lunedì scorso a Calitri (accolta la richiesta di rinvio del presidente De Mita, leggi qui) apre la strada ad almeno due possibili scenari: quello di un nuovo scontro, con la decisione di votare a maggioranza l’adozione della convenzione come soggetto giuridico per la Città dell’Alta Irpinia; o quello di una adesione unanime al nuovo strumento.

E’ una questione di numeri, ma non solo. Nell’ultima seduta il presidente Ciriaco De Mita ha sfoggiato un inedito atteggiamento conciliante ironizzando sulla sua età: “Ho scoperto di avere 93 anni da qualche settimana”, e aggiungendo: “Il potere senza rappresentanza popolare può portare alla tirannide”. Ha dimostrato così di non essere un leader messo all’angolo. Sulla sua proposta di rinvio si sono ritrovati diversi sindaci, la cui posizione attendista era emersa più o meno palesemente nelle chat delle fasce tricolori e pure nelle riunioni delle ultime settimane. Nulla di nuovo insomma. Ma sarebbe semplicistico ridurre tutto alla conta dei fedelissimi. De Mita non è solo o, meglio, non è il solo a non vedere di buon occhio l’attivismo di alcuni primi cittadini nella crociata del Progetto pilota. Serpeggia insofferenza. Non è un caso che il sindaco di Guardia abbia osservato: “Chi sceglie il comitato di coordinamento (organismo previsto sin dal 2015 e mai nominato, ndr)? Dovrebbe farlo il presidente, non l’assemblea come pare si voglia fare”.

In ballo non c’è soltanto la convenzione, necessaria e urgente, come da tempo su queste pagine sosteniamo. In ballo c’è l’autorevolezza (limitatamente al contesto Progetto pilota) del leader che, se lunedì si fosse arrivati al voto, ne sarebbe uscita malconcia. Sottomessa a un’agenda e a un volere dettati da altri. Il rinvio concesso, invece, offre al presidente l’opportunità di ergersi al di sopra delle schermaglie e delle strategie politiche, di riconoscere ai colleghi sindaci il beneficio del dubbio e di accogliere le proposte valutandone il merito e, forse, cercando una nuova mediazione. Tirandosi dietro i lealisti, pronti a immolarsi (come avvenuto a Calitri) sull’altare del demitismo. Con l’assicurazione, magari, che la presidenza non venga messa in discussione. Emblematico l’intervento del sindaco di Rocca San Felice nel sottolineare: “Se la convenzione dice che è il presidente è votabile, stiamo mettendo in discussione l’esistenza stessa del Progetto pilota”.

Però come dicevamo all’inizio, non è scontato che si arrivi a un voto unanime perché il sindaco di Nusco potrebbe decidere di proseguire sulla strada della contrapposizione. A quel punto, l’indifferibilità a tempo indeterminato dell’adozione della convenzione potrebbe far consumare lo scontro con una votazione forzata, a maggioranza, che negherebbe l’essenza stessa della Città dell’Alta Irpinia. In altre parole, il rinvio accordato non sarà lo schema il quale intende procedere il grosso dell’assemblea nelle prossime settimane. Le scadenze regionali (il bando per l’agenzia forestale) e quelle nazionali (la candidatura diretta dell’area interna a finanziamenti del Pnrr) non si conciliano con i temporeggiamenti. Ma al di là del voto in assemblea, ed è stato questo l’accento posto dal sindaco di Monteverde, ogni fascia tricolore dovrà portare la convenzione in Consiglio comunale per l’adozione. Sarà quello il passaggio amministrativo formale e ufficiale per la nascita della convenzione. E chi avrà votato contro in assemblea, porterà l’atto nel suo consiglio comunale accettando il volere della maggioranza o avvierà l’agonia del Progetto pilota?

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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