Un appuntamento particolare a Caposele. L’area riformista del Pd chiama a raccolta i caposelesi e il mondo che ruota intorno al sottosegretario Umberto Del Basso De Caro. Così con il convegno parte di fatto la doppia campagna elettorale, per il Comune e per il Parlamento. L’incontro è particolare, si diceva. Le diverse anime del Pd, che magari aspirano a posizioni di prestigio nella corsa al Municipio, si mostrano caute, attendiste. Allora tocca ad altri dare un po’ di vivacità alla discussione.
Lo fa ad esempio Stefano Farina, sindaco della vicina Teora e originario di Caposele. Che parte dal Pd: “Dobbiamo essere capaci di parlare di noi – esordisce – e Del Basso De Caro è senza dubbio un valore aggiunto. Al vicesindaco Donato Cifrodelli dico che il dialogo, la concretezza e la convergenza si costruisce non prevalendo su altri ma dando spazio agli altri. Prevalga il ragionamento con chi non la pensa come voi“, è l’invito abbastanza esplicito. A includere, a ragionare come Pd. Ad aprirsi alle diverse anime dem e pure a qualche alleato.
E il dirigente scolastico Gerardo Vespucci scende nel dettaglio per un’analisi su Caposele e l’Alta Irpinia. “Caposele è la realtà più vivace dell’area in senso stretto e in senso lato. Altre zone sono un deserto, come il Formicoso”. Vespucci, santandreano, non nasconde il ruolo che hanno avuto le comunità dell’irpinia orientale. Ma i tempi sono cambiati. “Qui a Caposele il milione di turisti all’anno non è invenzione. È vivo un liceo scientifico, abbiamo eccellenze in campo accademico. Si consente ancora ai giovani di vivere qui. Ma per i prossimi anni bisogna alzare il livello della qualità della vita. Creare lavori di alto profilo per i laureati. La sfida è questa e Caposele è in grado di reggerla. Però – ammonisce – bisogna guardarsi intorno. Il triangolo è ampio. Goleto, Monticchio, Melfi. Non possiamo vivere di contraddizioni – dice sul piano generale –. C‘è chi vuole una strada per territori in cui passano tre macchine. Qui la mobilità sul territorio deve essere innanzitutto un fatto culturale, bisogna spostarsi per lavorare e per vivere“. L’invito finale: “Il Pd non consegni il paese al nulla, né a Caposele ne in Italia“.