Elezioni all’ente idrico, lo scenario

Niente accordo istituzionale, sarà battaglia tra coalizioni e all’interno delle stesse liste. L’elezione del Consiglio di distretto per l’Ato Calore Irpino, uno degli organismi che dovrà occuparsi della governance delle acque campane, a poco più di 24 ore dalla presentazione delle liste, ha già suscitato non pochi mal di pancia.

L’ELEZIONE – Si tratta di una chiamata alle urne per soli amministratori. A votare saranno i 194 sindaci che compongono l’Ato e che lunedì 19 dicembre, a partire dalle ore 8 presso palazzo Paolo V a Benevento, dovranno scegliere i trenta componenti del Consiglio di distretto irpino-sannita. L’organismo, istituito dalla legge regionale 15/2015 che riordinava il servizio idrico, a sua volta eleggerà un coordinatore e dei rappresentanti che confluiranno, assieme ai colleghi degli altri Ato, nell’Ente Idrico Campano (EIC) il cui presidente sarà eletto però su base regionale.

I 194 Comuni sono stati divisi in tre fasce demografiche: nella prima, al di sopra dei 30mila abitanti, rientrano solo le città di Benevento e Avellino che potranno eleggere in tutto 5 componenti; nella seconda, tra i 5 e i 30 mila abitanti, rientrano 23 comuni (16 dei quali irpini) per 9 posti totali, mentre nella terza figurano 169 paesi al di sotto dei 5mila abitanti (98 dei quali irpini) con a disposizione 16 caselle da riempire. 

LE LISTE – A differenza di quanto accaduto in altre province campane, in Irpinia e Sannio non è stato possibile raggiungere un’intesa istituzionale che tenesse insieme in un unico listone tutte le forze politiche. Da una parte quindi la proposta del centrodestra che tiene insieme Forza Italia, il sindaco di Benevento Clemente Mastella e l’Udc, sullo schema di quanto già avvenuto a giugno con le amministrative proprio nel capoluogo sannita. Dall’altra una lista composta da molto Partito Democratico ed esponenti di Nuovo Centrodestra e Scelta Civica.

I CANDIDATI – Nel centrodestra i candidati irpini figurano solo in seconda e terza fascia: il consigliere comunale di Ariano Irpino Franco Lo Conte per Forza Italia e il sindaco di Altavilla Mario Vanni per l’Udc correranno nei comuni tra i 5 e i 30mila abitanti. In terza fascia invece figurano il sindaco di Aquilonia Donato Cataldo (Forza Italia) e i primi cittadini centristi di Cassano e Caposele, Salvatore Vecchia e Pasquale Farina. Più numerose le candidature irpine nel centrosinistra. In prima fascia troviamo i consiglieri comunali di Avellino Franco Russo, Francesca Medugno e Lorenzo Tornatore; in seconda capolista è il sindaco di Mugnano del Cardinale Giovanni Colucci (già presidente dell’Ato Calore-Irpino), il primo cittadino di Solofra Michele Vignola e la vicesindaco di Lioni Domenica Gallo. Nell’ultima fascia invece figura come capolista il sindaco di contrada Filomena Del Gaizo in quota Ncd; a seguire i primi cittadini di Sant’Angelo dei Lombardi, Montecalvo, Venticano, Lauro e Villamaina, rispettivamente Rosanna Repole, Mirco Iorillo, Luigi de Nisco, Antonio Bossone, Stefania Di Cicilia; il vicesindaco di Taurano Michele Buonfiglio in quota Scelta Civica, il primo cittadino di Santo Stefano del Sole Carmine Ragano, i colleghi di Paternopoli e Chianche Giuseppe Forgione e Carlo Grillo.

LA POLEMICA – Tutta interna alla lista di centrosinistra e con protagonista Scelta Civica, la polemica è montata poco dopo la presentazione ufficiale delle liste. Il partito alleato dei democratici, che fa riferimento al consigliere regionale Enzo Alaia e al deputato Angelo D’Agostino, non ha infatti digerito la collocazione in lista riservata ai loro candidati, in particolare al tauranese Buonfiglio anche in considerazione di quella a capolista della rappresentante di NCD. Il meccanismo della lista bloccata non prevede una competizione interna tra candidati, ma solo tra listini. Insomma, non si esprimeranno preferenze sul singolo candidato e, di conseguenza, più voti prende la lista più cresce il numero di amministratori eletti all’interno della stessa. Tuttavia, la matematica suggerisce che per coloro che non occupano le prime posizioni nel listino, la faccenda diventa più complessa. Di qui la dura presa di posizione di Scelta Civica che in una nota oggi scrive: “…la decisione di escludere Scelta Civica dal Consiglio di distretto, tanto irresponsabile quanto temeraria, indurrà Scelta civica a rivedere i termini del rapporto che l’ha fin qui legata al Partito Democratico, partendo sin d’ora non solo dal ritiro dei propri candidati dalla lista, ma anche dalle determinazioni che ne conseguiranno in vista del voto del 19 dicembre“. In altro passaggio si legge: “La composizione della lista di centrosinistra per il consiglio di distretto dell’Ente Idrico Campano dimostra in maniera chiara la inadeguatezza della classe dirigente locale del Partito Democratico, del tutto incapace di resistere alla tentazione di arraffare spazi di potere a dispetto degli accordi presi con gli alleati e di essere coerente con la strategia concordata per la gestione degli enti di servizio”.

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